Strangola la moglie, il corpo poi è stato smembrato con un seghetto e messo in un frullatore

Strangola la moglie, il corpo poi è stato smembrato con un seghetto e messo in un frullatore

Kristina Joksimovic uccisa brutalmente: l’assurda confessione del marito. Ecco i dettagli dell’omicidio.

Kristina Joksimovic è stata vittima di un terribile omicidio avvenuto a febbraio nella sua abitazione di Binningen, vicino a Basilea, in Svizzera. A confessare il crimine è stato il marito, un uomo di 41 anni che ha dichiarato di aver agito per legittima difesa verso la donna.

La vicenda, caratterizzata da particolari raccapriccianti, ha sconvolto l’opinione pubblica.

Donna strangolata e brutalmente uccisa: la confessione del marito

Come riportato da Fanpage.it e altri media, la coppia, sposata dal 2017, viveva in una “spaziosa casa bifamiliare” in una zona benestante di Basilea. Era conosciuta da amici e conoscenti come in crisi da diversi mesi. Secondo le dichiarazioni dell’uomo, avrebbe strangolato sua moglie dopo un violento litigio in cui la donna lo avrebbe minacciato con un coltello. Nella sua confessione ha detto: “Lei mi minacciava con un coltello, è stata legittima difesa”.

Tuttavia, gli inquirenti hanno trovato prove che suggeriscono un possibile disturbo mentale nel marito, sollevando dubbi sulla veridicità della sua versione dei fatti. Gli investigatori infatti, hanno detto che l’uomo ha mostrato una “predisposizione criminale notevolmente alta” dal proprio profilo psicologico. Hanno citato una “mancanza di empatia e un notevole sangue freddo dopo l’omicidio della moglie” e nei suoi tentativi di coprire il crimine, evidenziando anche che l’imputato aveva “tratti sadico-sociopatici”.

Dettagli scioccanti dell’omicidio

Come riporta Adnkronos, le circostanze della morte di Kristina sono emerse solo in seguito all’autopsia e alle indagini della polizia. Il suo corpo è stato smembrato con un seghetto, coltelli e cesoie da giardino. Poi, avrebbe usato il frullatore.

Secondo quanto riportato dai media locali, i resti sono stati infine sciolti in una soluzione chimica nel tentativo di far sparire ogni traccia del delitto. La richiesta di rilascio dell’omicida è stata respinta dalla Corte Federale di Losanna, mentre proseguono le indagini sul suo stato psicologico e la dinamica degli eventi.

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