Orrore, torturata e violentata per anni in una stalla

Orrore, torturata e violentata per anni in una stalla

Agghiacciante in Polonia: donna torturata e violentata per anni in un vecchio fienile.

Una storia di orrore e violenza da Gaiki, un villaggio polacco, dove un uomo ha costretto una donna di 30 anni a vivere in condizioni disumane per quattro anni. La giovane, tenuta prigioniera e abusata da un uomo di 35 anni, Mateusz J., ha trovato la forza di denunciare solo dopo aver partorito e dato il suo bambino in adozione.

Donna torturata e violentata: le dinamiche

Dal gennaio 2019, la vita della donna è diventata un inferno. Dopo aver conosciuto Mateusz J. tramite un sito di incontri, la vittima si era recata nel piccolo villaggio di Gaiki, vicino a Glogow, per un incontro che si è trasformato in un’orribile prigionia. Mateusz J. ha imprigionato la donna in un vecchio fienile, trasformando quello che un tempo era un deposito per animali in un luogo di sofferenza continua. Senza elettricità, acqua corrente e servizi igienici, la donna ha vissuto in condizioni disumane.

È stata sottoposta a continui abusi fisici e sessuali, mentre il suo stato di salute deteriorava progressivamente. Nonostante numerosi ricoveri ospedalieri per fratture e altre gravi lesioni, la paura di ritorsioni l’ha spinta a mantenere il silenzio per lungo tempo. Solo l’ultimo ricovero, dovuto a una spalla slogata, ha segnato il punto di svolta.

La denuncia e l’arresto

Dopo anni di agonia, la donna ha trovato finalmente il coraggio di parlare con i medici durante un ricovero in ospedale. Grazie alla sua confessione, i medici hanno immediatamente allertato la polizia, che è intervenuta per arrestare Mateusz J. con l’accusa di sequestramento e maltrattamenti. La denuncia ha messo fine a un incubo e ha portato alla liberazione della donna.

Durante il periodo di prigionia, la donna era stata costretta a dare il suo bambino in adozione dopo il parto in ospedale, un ulteriore segno delle gravissime privazioni che ha subito. L’arresto di Mateusz J. ha aperto un’indagine che ora punta a far luce su tutti gli aspetti di questa tragica vicenda.