La ragazzina ha sentito una conversazione tra la madre e un’amica, per poi lanciare l’allarme.
La donna aveva fatto un accordo con una sua amica. Se il marito l’avrebbe nuovamente picchiata, la donna avrebbe mandato un messaggio su WhatsApp con un segnale specifico: un pollice in alto. Al patto ha assistito anche la figlia della donna, una ragazzina di 12 anni. Quando suo padre ha cominciato a picchiare la madre, la bambina ha inviato il messaggio pattuito.
L’intervento della figlia 12enne
La ragazzina ha avviato una serie di chiamate che hanno portato i carabinieri a intervenire e arrestare un uomo violento a Casamicciola Terme, in provincia di Napoli. Quando l’amica ha ricevuto un messaggio WhatsApp con una emoji che mostrava un pollice verso l’alto, ha capito immediatamente la situazione e ha contattato i carabinieri.
I militari sono arrivati alla casa della vittima, una donna di circa cinquant’anni, e l’hanno trovata in lacrime con un livido sull’occhio destro. La donna ha detto che andava tutto bene, ma poi è intervenuta la figlia che ha affermato: “Arrestate papà, perché picchia mamma“.
La ricostruzione dei carabinieri
La giovane ragazza aveva cercato di proteggere sua madre durante l’aggressione, ma non era riuscita a farlo. Pertanto, ha deciso di inviare un messaggio su WhatsApp all’amica della madre. Quando ha sollecitato l’arresto del padre, i carabinieri hanno capito che l’uomo era ancora in casa. Successivamente, l’hanno scoperto nel lato posteriore mentre cercava di fuggire.
Successivamente, i militari hanno ricostruito ciò che avveniva all’interno dell’abitazione di una famiglia a Casamicciola Terme. Si tratta di una storia caratterizzata da violenze perpetrate per anni, sino all’intervento degli stessi. Poco prima dell’ingresso dei carabinieri nell’abitazione, l’uomo aveva colpito più volte la moglie alle tempie e all’occhio, mentre la figlia aveva cercato di proteggere la madre. Successivamente, è stata presa la decisione di lanciare l’allarme attraverso WhatsApp.