“Dormirci sopra davvero funziona”: tutti gli studi sul sonno che lo dimostrano

“Dormirci sopra davvero funziona”: tutti gli studi sul sonno che lo dimostrano

Dormirci sopra stimola la creatività e migliora le decisioni: ecco tutti gli studi sul sonno da Edison a Dalì.

Dormirci sopra funziona“: il sonno non è solo un bisogno fisiologico (dimostrano gli studi), ma anche uno strumento potente per stimolare la creatività e migliorare la capacità di risolvere problemi.

Da Thomas Edison a Salvador Dalí, come riportato Il Post, passando per scoperte scientifiche e studi recenti, emerge sempre più chiaramente il legame tra il riposo e l’ingegno umano.

La magia della fase ipnagogica: intuizioni tra veglia e sonno

La fase ipnagogica, lo stato di dormiveglia che precede il sonno profondo, è considerata una miniera d’oro per la creatività. Inventori come Thomas Edison e artisti come Salvador Dalí hanno sfruttato questa fase breve ma intensa per trovare nuove idee.

Edison utilizzava una pallina di metallo che, cadendo a terra quando si addormentava, lo svegliava al momento giusto, mentre Dalí preferiva una chiave di metallo. Questa tecnica, volta a catturare i primi istanti di sonno, ha trovato conferma scientifica.

Uno studio condotto nel 2021 dall’Università della Sorbona e dal Paris Brain Institute ha dimostrato che brevi pisolini interrotti durante la fase ipnagogica possono favorire l’intuizione.

Partecipanti a un esperimento matematico che si erano appisolati lasciando cadere un oggetto avevano una probabilità quasi tripla di individuare una regola nascosta rispetto a chi era rimasto sveglio.

Anche una manciata di secondi di sonno leggero può fare la differenza, dimostrando l’efficacia di questo approccio nella generazione di idee creative.

Gli studi di MIT e Harvard Medical School

Non è solo il sonno a influenzare la creatività, ma anche ciò che viene suggerito durante il riposo. Nel 2023, un esperimento condotto dal MIT e dalla Harvard Medical School ha utilizzato un dispositivo chiamato Dormio per testare questa teoria.

Il guanto registrava i parametri del sonno e riproduceva un messaggio audio – nel caso dello studio, la parola “albero” – quando il soggetto entrava nella fase ipnagogica.

I risultati sono stati sorprendenti: i partecipanti che avevano ricevuto il suggerimento durante il sonno leggero hanno prodotto storie più creative rispetto a chi non aveva ascoltato il messaggio.

L’efficacia del suggerimento era ancora maggiore per coloro che avevano effettivamente sognato alberi. Questo studio ha evidenziato come il sonno non solo faciliti la creatività, ma possa essere modellato per orientare i pensieri verso specifici temi o soluzioni.