Quali sono le differenze tra la dose booster e la terza dose addizionale del vaccino contro il Covid. Cambiano i destinatari e le modalità di somministrazione.
Parlando della somministrazione della terza dose del vaccino contro il Covid sentiamo parlare di dose addizionale e di dose booster. E non si tratta esattamente della stessa cosa. Sono due trattamenti differenti rivolti a soggetti diversi in modalità e tempistiche differenti. Proviamo a fare chiarezza dopo che l’Ema ha dato il via libera alla somministrazione della dose aggiuntiva e alla somministrazione della dose booster.
La terza dose di vaccino contro il Covid a soggetti immunocompromessi: la dose aggiuntiva
Per dose aggiuntiva si intende la somministrazione della terza dose di vaccino contro il Covid in soggetti immunocompromessi. Si tratta ad esempio di trapiantati, malati oncologici, pazienti in dialisi. Per queste persone la somministrazione della terza dose deve avvenire a ventotto giorni di distanza dal completamento del ciclo vaccinale. La dose aggiuntiva serve a mantenere alto il livello di protezione garantito dalla vaccinazione in soggetti con un sistema immunitario debole o poco reattivo.
Cos’è la dose booster: il significato
La dose booster invece è la terza dose di vaccino contro il Covid somministrata a soggetti immunocompetenti ma che hanno bisogno di un potenziamento.
Chi deve fare la dose booster e quando
In un primo momento le autorità sanitarie italiane avevano approvato la somministrazione della dose booster agli over ottanta, agli ospiti e al personale delle Rsa e agli operatori sanitari over 60 o particolarmente esposti al rischio contagio.
L’Ema ha poi dato parere favorevole ad un ampliamento della platea demandando però la decisione finale alle autorità sanitarie nazionali. Le autorità sanitarie italiane hanno quindi esteso la somministrazione della terza dose arrivando, alla fine del mese di dicembre, al via libera alla somministrazione della dose booster a partire dai sedici anni. La somministrazione è aperta anche ai soggetti fragili a partire dai dodici anni.
Nella prima circolare emanata dal Ministero della Salute si stabiliva che questa dose dovesse essere somministrata ad almeno sei mesi di distanza dal completamento del ciclo vaccinale. Rispetto alla terza dose aggiuntiva quindi cambiano le tempistiche della somministrazione. Arrivati alla fine del mese di dicembre la somministrazione della terza dose è stata anticipata a quattro mesi dal completamento del ciclo vaccinale.