Il procuratore Robert Mueller ha completato e consegnato il suo dossier sul Russiagate. Per Donald Trump è arrivato il momento della resa dei conti.
Si è concluso il rapporto stilato da Robert Mueller sul caso Russiagate, ossia quelle legato alle presunte interferenze della Russia sulle elezioni presidenziali americane del 2016, quelle che avrebbero incoronato Donald Trump.
Russiagate, consegnato il rapporto stilato da Robert Mueller
Dopo ventidue mesi di indagini Robert Mueller ha concluso e consegnato il dossier sul caso Russiagate, che ha già visto oltre trenta incriminazioni. Le indagini sono state aperte nel maggio del 2017. Sono trentaquattro al momento le persone incriminate, tra cui ex collaboratori stretti di Trump. Il caso più emblematico è quello dell’ex avvocato del presidente Michael Cohen, giudicato colpevole e autore di rivelazioni interessanti in occasione delle sue udienze.
Stando a quanto emerso fino a questo momento sembra allontanarsi l’ipotesi dell’impeachment nei confronti di Donald Trump, in attesa che il dossier venga analizzato e che il ministro della Giustizia William Barr renda note le sue decisioni sulla vicenda.
Cosa sappiamo sul dossier Russiagate
Sono pochi in realtà le certezze note. Sappiamo che il rapporto è concluso, che sono trentaquattro le persone incriminate e molte di queste sono persone vicine al presidente, accusate di reati federali.
Paul Manafort è stato condannato per frode fiscale e frode bancaria, Michael Flynn ha ammesso di aver mentito sui suoi rapporti e legami con la Russia, Michael Cohen è stato giudicato colpevole per i reati di evasione discale e violazione delle finanze per la campagna elettorale mentre Roger Stone è stato accusato di aver mentito al Congresso per le sue implicazioni con WikiLeaks nel periodo della campagna elettorale.
Quello che non sappiamo è se al termine delle indagini Robert Mueller sia arrivato a provare un caso di collusione o un’interferenza della Russia che possa in qualche modo aver spianato a Trump le porte della Casa Bianca.
La difesa della Casa Bianca
“Siamo fiduciosi che non ci siano evidenze di collusione da parte del presidente, e ciò sottolinea ciò che Trump a sempre detto, cioè di non aver fatto nulla di sbagliato“, ha fatto sapere il legale del presidente americano.