Lo scandalo dossieraggio ha colpito il mondo politico e non solo. Il procuratore Antimafia Melillo è stato ascoltato in audizione.
Il procuratore Antimafia Giovanni Melillo ha deciso di parlare sul caso dossieraggio dopo lo scandalo degli accessi abusivi alla banche dati dell’ufficio sulle segnalazioni sospette. L’uomo è stato ascoltato in audizione in Commissione antimafia sulla vicenda dello “spionaggio” nei confronti di politici e vip su cui sta indagando la procura di Perugia.
Dossieraggio, l’audizione dell’Antimafia Melillo
Melillo ha voluto ribadire subito il motivo della sua decisione di essere ascoltato in Commissione Antimafia: “Ho chiesto di essere ascoltato affinché vengano colti i fatti e i problemi e per allontanare il pericolo di disinformazione, di speculazione e di letture strumentali di vicende che riguardano delicate funzioni statuali”.
Il caso dossieraggio e tutto l’inchiesta ruota attorno alla ricerca e divulgazione di informazioni sensibili di decine di politici e vip, osservati indebitamente dal tenente della guardia di finanza Pasquale Striano, mentre quest’ultimo era in servizio alla procura nazionale antimafia. In questo senso Melillo ha tenuto ad affermare: “Le condotte attribuite al sottotenente Striano, al di là degli eventuali accertamenti investigativi, mi paiono difficilmente compatibili con logiche di deviazione individuale: è una valutazione mia, ma in passato ho avuto esperienza diretta di dossieraggi abusivi”.
“Convergenza di tutti gli accessi”
Il procuratore Antimafia, come riportato da diversi organi di informazione, ha voluto fare un passaggio importante anche in chiave politica sottolineando “Dal punto di vista politico, c’è quasi una convergenza di tutti gli accessi verso una determinata area politica che era quella che andava formando l’attuale maggioranza e il governo”.
Melillo ha voluto poi aggiungere come ci sia “l’assoluta necessità di un innalzamento dei sistemi di prevenzione e resilienza dagli attacchi informatici” ma anche come abbia intenzione di collaborare con il procuratore di Perugia Raffaele Cantone: “Fornirò ogni possibile sostegno, contributo di conoscenza e supporto”.