Dottorato Honoris causa a Liliana Segre, ‘Non c’è limite all’odio, combatto quello che ha segnato la mia vita’

Dottorato Honoris causa a Liliana Segre, ‘Non c’è limite all’odio, combatto quello che ha segnato la mia vita’

Roma, dottorato Honoris causa in Storia dell’Europa alla senatrice a vita Liliana Segre: “Dedico questo riconoscimento a mio padre”.

Roma, dottorato Honoris causa in Storia dell’Europa alla senatrice a vita Liliana Segre, che alla Sapienza ha avuto il riconoscimento in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico.

Dottorato Honoris causa in Storia dell’Europa a Liliana Segre

“Permettetemi di ringraziare tutti ma in particolare gli studenti da nonna nei loro confronti e da loro ho ricevuto molto più di quanto abbia cercato di dare in questi 30 anni”, ha esordito Liliana Segre all’inizio della cerimonia.

La senatrice a vita ha poi ripercorso la sua storia partendo dalla fine, ossia dal momento del suo arrivo a Palazzo Madama.

“Ricordo quando lo scorso anno fui ricevuta dal presidente della Repubblica che mi chiese cosa avessi provato a entrare in Senato, risposi: ‘dentro di me anche se sono molto vecchia, sono sempre quella ragazzina espulsa dalla scuola per la colpa di essere nata ebrea e che oggi mi vede seduta in Senato in quella mia Italia dove sono nata e cresciuta con la mia famiglia. E’ cambiato l’aspetto e la coscienza che mi hanno vista colpevole d’essere nata e punita con i perchè che non avranno mai risposta, con la consapevolezza che qui nel tempio della Sapienza mi fa ricordare il mio maestro Primo Levi che scrisse: capire comprendere è impossibile ma conoscere è necessario“.

Roma 24/03/2018 – elezione del Presidente del Senato della Repubblica Italiana / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Liliana Segre

‘Qui siamo nel tempio della conoscenza’: gli aneddoti della senatrice a vita

Liliana Segre ha poi raccontato della sua prigionia svelando alcuni retroscena sulla cultura e sull’importanza della conoscenza, che rende liberi.

“Qui siamo nel tempio della conoscenza. Affrontando una giornata come questa così umanamente e privatamente importante non posso che ricordare tra tanti professori incontrati nella vita, un povero professore francese prigioniero come me che faceva l’operaio schiavo e io facevo per un certo periodo la sua inserviente portandogli i bossoli di mitragliatrice. Lui vedendomi mi chiese che classi avessi fatto perchè lui era un docente di storia. Io facevo la seconda media, gli spiegai. Mi disse proviamo a essere io e te come eravamo, liberi. Era un momento assoluto di libertà mentre eravamo vestiti a righe, denutriti, eppure in quegli attimi rubati parlavamo di storia, liberi. Erano momenti di libertà assoluta. Oggi non potevo non ricordarmi di lui, di cui non so assolutamente nulla, eravamo liberi come si è liberi con la conoscenza”.

Liliana Segre, “Dedico il dottorato Honoris causa a mio padre”

Nella parte conclusiva del suo intervento la Segre ha parlato della sua missione, della lotta contro l’odio dilagante.

Quando sono entrata in Senato l’unica cosa che potevo fare era combattere tutto quello che ha segnato per sempre la mia vita. Non c’è limite all’odio nè all’indurre ad odiare, tantissimi possono essere i modi, le ragioni. I ragazzi sono straordinari, hanno la forza della vita e della scelta, è bello insegnare loro a non odiare“.

Al termine del suo discorso Liliana Segre ha poi voluto dedicare il riconoscimento a suo padre.

“Dedico questo riconoscimento a mio padre l’uomo più importante della mia vita ucciso per la colpa di essere nato”.