“Vicini ad un punto di non ritorno”: la dottrina nucleare di Putin fa paura

“Vicini ad un punto di non ritorno”: la dottrina nucleare di Putin fa paura

Il conflitto Ucraina-Russia, l’intervento degli USA e le recenti novità apportate da Putin alla dottrina nucleare. Arriva il commento dell’esperto.

Sono ore decisamente di allerta per quanto riguarda la guerra Ucraina-Russia, con i recenti risvolti legati alle mosse di Putin sulla dottrina nucleare ma anche all’autorizzazione da parte degli USA dei missili a lungo raggio per colpire il territorio russo e non solo. Di questo e della possibile definitiva escalation del conflitto ha parlato a Fanpage, il professor Aldo Ferrari, docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e responsabile del programma su Russia, Caucaso e Asia centrale dell’ISPI.

La situazione del conflitto Ucraina-Russia

Secondo il professor Ferrari quella attuale è “una fase di grande incertezza nella quale stanno cambiando molte delle posizioni consolidate negli ultimi due anni e mezzo. Due fattori stanno agendo prepotentemente: è chiaro che l’Ucraina non ha la forza per vincere la guerra e riprendere i territori perduti. Kiev sta perdendo questo conflitto, non certo per demerito suo: quando si combatte contro un avversario più forte l’esito normalmente è questo”, ha detto.

Un altro dettaglio non di poco conto relativamente allo scenario mondiale, non solo relativo al conflitto, è senza dubbio “l’esito delle elezioni negli Stati Uniti”. L’esperto ha spiegato: “Come sappiamo è stato eletto Trump, che da tempo proclama di voler cambiare la posizione degli USA nei confronti della guerra in Ucraina promettendo addirittura di poterla far finire in 24 ore. Penso siano soprattutto queste le ragioni che hanno indotto Scholz a voler parlare con Putin, anche se non sappiamo cosa si siano detti esattamente”.

La dottrina nucleare di Putin e le mosse USA

Nel corso dell’intervista a Fanpage, il professor Ferrari ha aggiunto un commento all’ok di Biden all’utilizzo di missili a lungo raggio in Russia: “È una scelta che probabilmente va letta più in una dimensione di politica interna: Biden potrebbe aver voluto rimarcare la sua differenza con ciò che forse farà Trump e forse ha ragione chi pensa che si sia trattato di uno “sgambetto” al leader repubblicano. Tuttavia tale decisione è anche fortemente contraddittoria, visto che per mesi il capo della Casa Bianca ha costantemente negato a Kiev l’autorizzazione a colpire la Russia in profondità”.

Secondo l’esperto si starebbe “giocando col fuoco”, anche perché di pronta risposta è arrivata la novità sulla nuova dottrina nucleare da parte di Mosca.

In questo senso, Ferrari ha aggiunto a Fanpage che nessuno sa veramente se Putin stia bluffando o meno: “Noi tutti speriamo ovviamente che quelle minacce non vengano mai messe in pratica; il problema, però, è che passo dopo passo ci si sta avvicinando sempre più a un punto di non ritorno. È evidente che è sempre più urgente porre fine al più presto a questa guerra. Si è fatto quello che si è potuto per sostenere l’Ucraina, la quale ha mantenuto la propria indipendenza e incassato un appoggio fortissimo dall’Occidente. Non credo però sia opportuno ostinarsi, anche perché sappiamo che quasi certamente Trump imporrà ai Paesi europei di sostenere la grandissima parte delle spese per il sostegno politico e militare a Kiev”.