Draghi al vertice di Versailles: serve un’economia di guerra

Draghi al vertice di Versailles: serve un’economia di guerra

Il premier partecipa al Consiglio europeo informale di Versailles dove si discute maggiormente della guerra in corso.

La guerra in Ucraina è argomento principale del vertice dei capi di Stato europei che si sono incontrati a Versailles. Un incontro informale senza mascherine e tra abbracci e risate, entrambe le cose che sono state criticate. Sia per la strage alle porte dell’Europa sia per le regole che continuano a essere in vigore in contrasto al virus.

Un altro dei punti salienti è la creazione di un esercito europeo. Si è parlato molto in questi giorni di quanto sarebbe potente un esercito europeo se tutti i paesi membri unissero le forze e si schierassero unite contro la Russia. La risposta dell’Unione europea secondo i leader dei paesi membri deve essere unitaria e compatta. Anche sul versate economico l’Europa deve muoversi unita. “La risposta a questo dramma non può che essere europea, come europea è stata la risposta alla Russia. Anche per quanto riguarda il sostegno dell’economia europea e il sostegno dell’economia italiana, dovrà essere una risposta europea e italiana”. Ha affermato così il presidente Draghi.

Mario Draghi

Per quanto riguarda l’economia, c’è chi parla di recessione per il rallentamento subito. Draghi spiega che “L’economia europea cresce ancora ma c’è stato un rallentamento. Osserviamo mancanza di materie prime, rallentamenti non soltanto nel campo energetico ma anche agroalimentare, nel campo delle materie prime riguardanti la produzione di acciaio, carta, ceramica. E’ una situazione italiana ma anche europea. Dobbiamo rispondere a questo sostenendo le imprese e il potere di acquisto delle famiglie con la stessa convinzione e rapidità con cui abbiamo sostenuto la risposta alla Russia”.

Dal vertice arriva una risposta europea contro la Russia

La presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola ha introdotto l’argomento con un dato di realtà. “Sappiamo che Putin non si fermerà a Kiev, così come non si è fermato in Crimea. Le tattiche che ha affinato in Siria sono state attuate in Europa” e “le nostre sanzioni devono continuare a colpirlo forte” e “ferirlo”. Queste sanzioni potranno riversarsi anche sull’Europa e sui paesi europei evidenzia Metsola, “ma è un costo che dobbiamo sostenere in questa svolta nella storia europea, un prezzo che penso che il nostro popolo sia disposto a pagare”.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi arrivato al Castello di Versailles si è incontrato con il presidente Macron per discutere sulla situazione in Ucraina. “Abbiamo avuto un lungo incontro con il presidente Macron, abbiamo discusso della guerra e delle conseguenze per l’Europa, e per l’Italia. Italia e  Francia sono allineate con il resto dell’Ue, sia nella risposta alle sanzioni sia  nel sostegno per i nostri Paesi, che queste sanzioni necessariamente  comporteranno”. Inoltre, Draghi sostiene che non si debba mollare la presa su Putin. Bisogna continuare a chiedere un cessate il fuoco soprattutto sui civili per porre fine a questa strage.