Covid, Draghi rimanda le riaperture. E deve fare i conti con l’opposizione interna

Covid, Draghi rimanda le riaperture. E deve fare i conti con l’opposizione interna

Il governo Draghi al centro delle polemiche per la proroga della chiusura degli impianti sciistici a poche ore dalla riapertura.

Fine della magia per Mario Draghi, che come ogni politico ora deve fare i conti con il consenso e deve farlo in un momento drammatico, segnato dall0emergenza coronavirus, e con l’opposizione al governo. Da mesi infatti la Lega (e il Centrodestra in generale) chiede di interrompere la stagione delle chiusure e delle restrizioni. Il 15 febbraio poteva essere una data indicativa per la scadenza di due divieti ingombranti, pesanti: il divieto di sciare negli impianti, quindi lo stop allo sci, e il divieto di spostarsi tra le Regione. Il secondo è stato prorogato dal governo Conte, il primo dal governo Draghi.

“Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021, data di scadenza del DPCM 14 gennaio 2021. Il provvedimento tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità, attestanti che la variante VOC B.1.1.7 […] rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi […]. Il Governo si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori“, recita l’ordinanza firmata dal ministro Speranza.

Il Cts lancia l’allarme, Speranza proroga la chiusura degli impianti sciistici. A meno di 24 ore dalla riapertura

La situazione è cambiata in maniera drastica e radicale nel giro di poche ore. Solo pochi giorni fa il Comitato Tecnico Scientifico ha validato le regole per la riapertura degli impianti in zona Gialla. Nella giornata del 14 febbraio, alla vigilia della riapertura degli impianti, la situazione è precipitata fino all’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza che ha prorogato lo stop fino al prossimo 5 marzo, di fatto mettendo la parole fine al turismo invernale.

Roberto Speranza

Il dito puntato contro il governo

Il governo, come prevedibile, è finito al centro delle polemiche. Hanno puntato il dito contro la squadra di Draghi i gestori degli impianti sciistici, ovviamente, le amministrazioni dei Comuni che avrebbero approfittato della riapertura, gli operatori economici, gli sciatori amatoriali e gli esponenti della Lega, che pure si trovano al governo.

Mario Draghi

Salvini attacca Speranza e i tecnici del Cts

Matteo Salvini ha puntato il dito contro il ministro della Salute Roberto Speranza e contro i tecnici del Comitato Tecnico Scientifico. Il leader della Lega vuole rinnovare la squadra che si occupa della gestione dell’emergenza sanitaria e che invece il neo premier Mario Draghi ha riconfermato proprio a partire dal Ministero della Salute.

Ora il governo deve fare i conti con il grave problema dell’opposizione interna, che indebolisce sia la figura del premier che l’azione di governo. Se le chiusure vengono contestate dalle forze che reggono l’esecutivo e fanno parte del governo, è difficile chiedere sacrifici agli italiani.

Matteo Salvini

Una comunicazione fuori tempo e irrispettosa

Non ci sono dubbi sul fatto che le tempistiche e le modalità d’azione del governo penalizzano dal punto economico gli operatori del settore. Lo stop alla riapertura è stato annunciato a meno di ventiquattro ore dalla ripresa della stagione turistica invernale, almeno in zona gialla. Quando i gestori degli impianti hanno già investito per riaprire in sicurezza, per pubblicizzare la riapertura, per rifornire i bar. Spese inutili alla luce della proroga della chiusura e che difficilmente i ristori potranno compensare.