Mario Draghi avverte le banche: “Non sono bravi a finanziare l’innovazione”

Mario Draghi avverte le banche: “Non sono bravi a finanziare l’innovazione”

Mario Draghi, in un discorso a Bruxelles, critica le banche europee per la loro incapacità di finanziare l’innovazione.

L’ex presidente della BCE e premier italiano Mario Draghi, durante un intervento presso il think tank Bruegel a Bruxelles, ha espresso critiche alle banche europee per la loro mancanza di supporto all’innovazione. “Con tutto il rispetto, le banche sono brave in tante cose, ma non nel finanziare l’innovazione,” ha dichiarato Draghi, sottolineando la necessità di un maggiore impegno da parte degli istituti di credito nel sostenere progetti innovativi. La mancanza di finanziamenti per l’innovazione, secondo Draghi, rappresenta uno dei principali ostacoli alla competitività dell’Europa nel contesto globale.

Inoltre, Draghi ha affrontato il tema delle politiche economiche internazionali, mettendo in guardia contro l’adozione di misure protezionistiche. “Non possiamo costruire un muro protezionistico con gli Stati Uniti, e anche se lo volessimo, ci danneggeremmo da soli,” ha affermato l’ex premier. Questo intervento si inserisce nel più ampio dibattito sul futuro della competitività europea, un tema che Draghi sta esplorando nel suo “rapporto per il futuro della competitività europea.”

Mario Draghi

Draghi: la prudenza dietro la stima degli 800 miliardi

Durante il suo discorso a Bruxelles, Mario Draghi ha fatto riferimento a una stima prudente di 800 miliardi di euro, necessaria per rilanciare la produttività europea. La cifra, secondo Draghi, si basa su calcoli elaborati dalla Commissione Europea e dalla Banca Centrale Europea, tenendo conto degli obiettivi delineati negli ultimi cinque anni, tra cui il Repower EU, il decennio digitale e l’impegno per la Ricerca e Sviluppo pari al 3% del PIL.

Tuttavia, Draghi ha precisato che l’attuale bilancio europeo non è sufficiente per raggiungere questi obiettivi. “Il bilancio europeo è l’1% del PIL, qui parliamo del 4-5% del PIL, quindi non basta. Gli Stati UE non hanno abbastanza spazio fiscale per finanziare gli investimenti richiesti,” ha spiegato Draghi, indicando la necessità di trovare fonti alternative di finanziamento per sostenere tali sforzi.

Il prossimo appuntamento al Consiglio Europeo

A seguito del suo discorso, Draghi ha ricevuto il sostegno del presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, il quale ha confermato che Draghi parteciperà alla riunione informale del Consiglio Europeo a novembre, a Budapest. “Oggi ho accolto Mario Draghi per una discussione approfondita sulla sua relazione sul futuro della competitività europea. Abbiamo concordato che parteciperà alla riunione informale del Consiglio Europeo di novembre per uno scambio di opinioni con i leader,” ha annunciato Michel. Questo incontro offrirà a Draghi l’opportunità di discutere ulteriormente il suo rapporto sulla competitività europea con i leader degli Stati membri, in vista di una strategia più coordinata per il futuro economico dell’Unione.