Draghi ha tenuto un discorso alla Direzione nazionale antimafia. Tema centrale le necessità del Paese: crescita e gestione delle risorse.
Il premier Mario Draghi, durante la Direzione nazionale antimafia, ha tenuto un discorso in cui ha parlato delle necessità dell’Italia: assistenza, ma soprattutto lavoro e crescita economica. Un altro tema affrontato dal premier è quello della criminalità. Secondo Draghi, “C’è bisogno di una gestione oculata delle risorse, che respinga i tentativi della criminalità organizzata di appropriarsi dei soldi pubblici come troppo spesso è accaduto in passato”.
E continua: “Il Pnrr non è il piano di un governo, ma di tutta l’Italia, e ha bisogno dell’impegno di tutti per garantirne la riuscita nei tempi e con gli obiettivi previsti. La politica italiana sa ottenere grandi risultati quando collabora – tra forze politiche di colori diversi, tra Governo centrale ed enti territoriali”.
Draghi ha spiegato come la mafia e la criminalità organizzata costituiscano una piaga sociale, insinuandosi nei tessuti sociali. Fondamentale “aiutare le procure e le forze di pubblica sicurezza”, però secondo il premier questo non è abbastanza.
Il premier: “Rafforzare cultura della legalità”
“Dobbiamo continuare a rafforzare la cultura della legalità e ad agire contro le cause profonde che favoriscono la criminalità. Questo sforzo condiviso deve essere particolarmente intenso nei momenti di incertezza economica, come quello in cui viviamo. Le mafie si incuneano nel tessuto economico e finanziario del Paese e sfruttano le difficoltà dei cittadini e degli imprenditori onesti per espandersi, eliminare la concorrenza, riciclare fondi illeciti”, dice.
Poi il riconoscimento a Falcone e Borsellino, che “hanno costruito il maxiprocesso contro Cosa Nostra”. Ciò, spiega Draghi, “ha fornito la base legale per successive inchieste che hanno inferto ulteriori, durissimi colpi alle mafie”. Ma non solo: “ha contribuito a rendere il recupero e la confisca dei beni alle mafie in Italia un modello a livello europeo, uno strumento di cooperazione tra Stati membri.”
Infine il premier conclude: “Dobbiamo essere orgogliosi di ciò che l’Italia ha fatto nella lotta alla mafia – di ciò che voi e i vostri colleghi avete fatto. Al tempo stesso, dobbiamo essere consapevoli che questo impegno deve continuare, senza esitazioni, anche nei prossimi anni. L’antimafia è patrimonio di tutti, da custodire e rafforzare. Siete la nostra certezza che le mafie hanno una fine oltre che un inizio; che ogni attacco ai valori della nostra Repubblica sarà contrastato; che continueremo a batterci per rimuovere ogni ostacolo alla nostra democrazia, alla nostra libertà. Grazie”.