Draghi: “Europa padrona del proprio destino? Serve un cambiamento di prospettiva”

Draghi: “Europa padrona del proprio destino? Serve un cambiamento di prospettiva”

Mario Draghi propone il debito comune per rafforzare l’Europa e sottolinea l’importanza della parità di genere per il futuro del continente.

Intervenuto al “Tempo delle donne”, evento organizzato dal Corriere della Sera, Mario Draghi ha ribadito la sua visione per il futuro dell’Europa. L’ex presidente del Consiglio e governatore della BCE ha sottolineato che una parte della grande mole di investimenti necessari per rendere l’Europa competitiva a livello globale deve essere finanziata tramite un debito comune. Secondo Draghi, senza questa soluzione, i Paesi dell’Unione Europea rischiano di accumulare livelli di indebitamento “troppo alti” che potrebbero portare al “disastro“.

Mario Draghi

La soluzione di Draghi

Rispondendo alle critiche di alcuni Paesi del Nord Europa, Draghi ha spiegato che l’obiettivo è quello di sostenere le “cifre gigantesche” di investimenti necessari per evitare che l’Europa resti indietro rispetto a potenze come Stati Uniti e Cina. “L’Europa vuole essere padrona del proprio destino o no?“, ha domandato Draghi, evidenziando che solo un’azione comune può garantire un futuro di crescita e stabilità. Una visione comune che, però, risulta difficile da raggiungere a causa della debolezza dei vari governi europei, costretti spesso a operare in un contesto di divisioni interne.

Il contributo delle donne è essenziale per il futuro dell’Europa

Nel suo discorso, Draghi ha posto l’accento anche sull’importanza della parità di genere. Ha sottolineato come il contributo delle donne sia essenziale per spingere la crescita economica e sociale dell’Europa. In particolare, Draghi ha evidenziato la situazione dell’Italia, che si trova agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda l’occupazione femminile e il tasso di fecondità.

L’Italia deve insistere” sulla promozione della parità di genere, ha affermato Draghi, aggiungendo che il Paese dovrebbe puntare su politiche di welfare più forti, come l’espansione degli asili nido e l’introduzione del tempo pieno nelle scuole, per facilitare l’accesso delle donne al mondo del lavoro. Tuttavia, Draghi ha avvertito che le pari opportunità non possono essere raggiunte soltanto con misure formali, come le quote rosa. È necessario creare un ambiente che favorisca davvero la partecipazione delle donne, anche attraverso un cambiamento culturale profondo che inizi fin dalle giovani generazioni.

Infine, L’ex premier ha incoraggiato le giovani donne a farsi sentire, a esprimere le proprie opinioni e a non rimanere in silenzio di fronte alle difficoltà. “Dire subito ciò che non va” è stato il suo consiglio, sottolineando l’importanza di affermarsi e partecipare attivamente al cambiamento.