Il governo studia la stretta contro le manifestazioni violente

Il governo studia la stretta contro le manifestazioni violente

Il premier Draghi considererebbe inaccettabili e irripetibili le scene di una Roma assediata dai facinorosi e studia la stretta contro le manifestazioni violente.

Le immagini di Roma assediata dai no Green Pass nella giornata del 9 ottobre hanno fatto il giro della rete e avrebbero spinto il Presidente del Consiglio Mario Draghi a studiare e proporre una stretta contro le manifestazioni violente. L’idea generale è quella di rafforzare i controlli nelle zone delle manifestazioni considerate a rischio e blindare la città rendendo impossibile (o comunque molto difficoltoso) l’avvicinamento a luoghi, edifici e zone sensibili.

Siamo di fronte ad un progetto comprensibile ma decisamente complesso. Nella giornata di sabato la manifestazione è sfuggita di mano. I manifestanti sono arrivati a pochi metri da Palazzo Chigi e hanno occupato la sede della Cgil. Ma era difficile immaginare uno svolgimento di questo tipo. Che potessero esserci scontri tra manifestanti e forze dell’ordine era prevedibile, che venisse assaltata la sede di un sindacato decisamente no.

Le manifestazioni, soprattutto quelle di protesta, vivono anche sull’improvvisazione del momento. Un’idea che rimbalza tra i manifestanti anche quando la protesta è già nel vivo. Una deviazione improvvisa dell’itinerario, la divisione del corteo in più gruppi. Sono tutte variabili difficili da prevedere, prevenire e contenere.

Mario Draghi

Il premier Draghi studia la stretta contro le manifestazioni violente dopo l’assalto alla sede della Cgil e le scene di guerriglia a Roma

Evidentemente il premier Draghi ha ben presenti le difficoltà logistiche che complicano il lavoro delle forze dell’ordine. Ciò nonostante è intenzionato a mandare un segnale. L’idea del Presidente del Consiglio è quella di rafforzare l’attività di monitoraggio e l’azione preventiva. Che il 9 ottobre il clima a Roma sarebbe stato incandescente lo si era capito dalle chat e dai gruppi frequentati da no vax e no pass. Era difficile forse immaginare l’entità della protesta, ma si poteva fare di più. O almeno questa è l’impressione a posteriori.

Sia chiaro. L’intenzione del governo non è quella di impedire ai manifestanti di manifestare. Lo scopo è quello che le città cadano in mano ai violenti, che non dovranno più essere in grado di gettare la popolazione non violenta nel terrore più assoluto. Come accaduto a Roma.

Stando a quanto emerso, arrivare al cambio di rotta il premier Draghi si confronterà con la ministra Lamorgese e con i vertici della sicurezza.

Polizia

Preoccupa la data del 15 ottobre

Ora si guarda con attenzione e preoccupazione al prossimo 15 ottobre, quando entreranno in vigore le nuove regole sul Green Pass, che diventerà obbligatorio anche per i lavoratori. La sensazione è che l’effettiva entrata in vigore della stretta sull’uso della certificazione verde possa far montare il dissenso sui social. Dissenso che i facinorosi potrebbero trasformare in violenza.

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