Il tecnico di volo, Erwin Turin, e la hostess Ximena Suarez, hanno descritto gli ultimi, drammatici istanti prima dell’impatto dell’aereo con a bordo la squadra del Chapecoense
In attesa di conoscere le cause che hanno portato allo schianto dell’aereo che trasportava la squadra brasiliana del Chapecoense (si indaga su un possibile guasto elettrico o sull’esaurimento del carburante), arrivano le prime dichiarazioni di alcuni dei superstiti (6 in totale, 71 le vittime) alla tragedia. “Sono sopravvissuto – ha dichiarato Erwin Turin, tecnico di volo – perché ho seguito i protocolli di sicurezza. Molti si sono alzati dai seggiolini e hanno cominciato a gridare, io ho messo le valigie in mezzo alle gambe per formare la posizione fetale che si raccomanda negli incidenti“.
Al buio…
Anche la hostess Ximena Suarez si è salvata miracolosamente, riportando solo la frattura di tibia e perone della gamba destra: “Le luci si sono spente poco prima dell’impatto. Non mi ricordo altro“. Alan Ruschel è uno dei tre calciatori del Chapecoense sopravvissuti all’impatto avvenuto nei pressi Medellin: “La mia famiglia, i miei amici, dove sono?“, avrebbe sussurrato il difensore brasiliano ai soccorritori. La moglie Amanda ha scritto questo post su Instagram: “Grazie a Dio è in ospedale in condizioni stabili. Stiamo pregando per tutti quelli che ancora non sono stati salvati“.
Prognosi riservata
Gli altri due giocatori estratti vivi dalle macerie dell’aereo della compagnia Lamia, sono Helio Hermito Zampier Neto (ancora in condizioni gravissime) e il portiere Jackson Follman, che ha subito l’amputazione della gamba destra (il 24enne estremo difensore rischia di perdere anche la gamba sinistra). Sul volo 2933 c’erano anche ventidue giornalisti al seguito del Chapecoense, che avrebbe dovuto affrontare l’Atletico Nacional nella finale di andata della Copa Sudamericana. L’unico sopravvissuto e Rafael Henzel Valmorbida, ricoverato in prognosi riservata.