La storia dramma di Fulvio Baule, la sentenza dei giudici e le tensioni familiari che hanno portato alla decisione finale dell’uomo.
Dopo il dramma, il Tribunale di Sassari ha confermato la decisione di negare ai nonni paterni dei gemellini di 3 anni di Fulvio Baule ogni rapporto affettivo con i nipotini. Questo a seguito dell’orribile episodio in cui Baule ha ucciso i suoceri a colpi d’ascia e abbandonato i propri figli in strada. La Corte d’appello ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per mantenere un legame tra i nonni paterni e i piccoli, soprattutto considerando la situazione altamente conflittuale tra le due famiglie.
La tragedia e le tensioni precedenti
Le relazioni tese tra le famiglie Saladdino e Baule erano note anche prima del tragico evento del 26 febbraio 2022. In quella fatidica giornata, dopo una litigata con la moglie e i suoceri, Fulvio Baule, in preda alla rabbia, ha estratto un’ascia dalla sua auto, uccidendo il suocero Basilio Saladdino e ferendo gravemente la moglie Ilaria e la suocera Liliana Mancusa, quest’ultima deceduta in ospedale un mese dopo. A seguito dell’aggressione, Baule ha lasciato i figli, allora di soli un anno e mezzo, in strada, prima di consegnarsi alle autorità.
Le parole di baule in aula
Durante il suo processo nel settembre seguente, Baule ha cercato di spiegare il suo gesto agli giudici, sostenendo di aver “perso la testa” a causa delle provocazioni del suocero. Nonostante le sue giustificazioni, la gravità degli eventi ha avuto profonde ripercussioni sul destino dei suoi figli, che sono ora temporaneamente affidati agli zii materni.
In conclusione, la decisione del tribunale di Sassari sottolinea l’importanza di proteggere il benessere dei bambini, soprattutto in situazioni complesse e tragiche come questa. La sicurezza e l’interesse dei minori rimangono prioritari, anche di fronte a dolorose separazioni familiari, altro dramma in tribunale che si poteva evitare.