Emergenza coronavirus, cos’è il droplet? Il significato della parole e le decisioni adottate dal governo per limitare il contagio da COVID-19.
Il governo tiene alta l’asticella della tensione per l’emergenza coronavirus e mette in campo linee guida a livello nazionale. La vera novità riguarda la parola droplet, un’arma contro il contagio. Ma di cosa stiamo parlando?
Droplet, cosa significa
Proviamo a fare chiarezza partendo dalle basi. Cosa significa la parola droplet? Dall’inglese drop, che significa goccia, con la parola droplet si intende la trasmissione tramite gocce d’acqua che veicolano i germi in caso di contatto ravvicinato tra un paziente contagiato e un soggetto sano. Più in generale è il sistema di contagio attraverso gli starnuti, i colpi di tosse o semplicemente mentre due persone parlano a distanza ravvicinata.
Droplet contro il coronavirus
Applicando il droplet al coronavirus, e più in generale all’emergenza sanitaria italiana, si tratta del sistema ideato per tenere a distanza le persone. E così l’apertura dei locali pubblici (musei inclusi) è regolata in maniera tale da evitare assembramenti.
Già negli ultimi giorni, ad esempio, la Regione Lombardia ha concesso ai pub di rimanere aperti anche dopo le ore 18.00 a patto che il servizio sia solo al tavolo e non al bancone. Questo per ridurre il numero dei clienti all’effettiva capacità dei locali. Per i musei si parla invece di visite contingentate. L’acquisto dei biglietti avviene esclusivamente online (per evitare lunghe file davanti alle biglietterie) e le visite sono organizzate in maniera tale che solo poche persone si trovino nello stesso locale.
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