Emerge la notizia di dubbi sulla legalità della power unit della Ferrari. Il sospetto riguarda l’intercooler, ci sarebbe presenza di olio.
È emersa nel mondo della Formula 1 la notizia secondo cui diverse scuderie avrebbero sollevato dubbi sulla legalità del motore della Ferrari. Per la precisione sulla legalità della power unit della Rossa. Per chiarezza: nessuno ha presentato esposti, ma la monoposto della casa di Maranello sarebbe finita sotto la lente di ingrandimento degli avversari.
Dubbi sulla legalità della power unit della Ferrari
Secondo le ricostruzioni effettuate, l’irregolarità, o presunta tale, sarebbe nell’olio utilizzato nell’intercooler per raffreddare l’aria di aspirazione destinata alla camera dove avviene il processo di combustione.
L’intercooler e la presenza dell’olio nel processo di combustione
Nel mirino delle accuse c’è quindi l’intercooler, ossia il meccanismo utilizzato a raffreddare l’aria che viene aspirata dall’esterno della monoposto. L’aria viene compressa e introdotta nei cilindri, dove avviene il processo. L’aria raffreddata (dall’intercooler) migliora ovviamente le prestazioni del turbocompressore. La temperatura viene abbassata con una griglia composta da tubi all’interno dei quali scorre solitamente dell’acqua.
Nel caso della Ferrari, secondo le Scuderie che hanno sollevato i dubbi, oltre all’acqua sarebbe utilizzato anche dell’olio per raffreddare l’aria. Anche questo sarebbe consentito dal regolamento a meno che l’olio non vada a contaminare l’aria. Stando a quanto spiegato dai tecnici, infatti, l’olio comporta notevoli benefici in fase di combustione.
Nessun esposto contro la Rossa
In assenza di un esposto o di una denuncia formale contro la Ferrari, i dubbi nei confronti della Rossa sono destinati a rimanere tali senza conseguenza per la casa di Maranello. E senza una risposta per tutte le altre Scuderie.