“Devi stare muta”: due minorenni abusate e filmate da un gruppo

“Devi stare muta”: due minorenni abusate e filmate da un gruppo

Due minorenni a Reggio Calabria hanno denunciato anni di abusi di gruppo legati alla ‘ndrangheta. Le indagini in corso.

A Seminara, piccolo comune in provincia di Reggio Calabria, due minorenni hanno trovato il coraggio di denunciare gli abusi subiti da un gruppo di quindici uomini e ragazzi, alcuni minorenni all’epoca dei fatti.

Gli aggressori, legati a famiglie di spicco della ‘ndrangheta, hanno approfittato delle giovani per oltre un anno, minacciandole e umiliandole. Ecco le indagini in corso.

Due minorenni abusate a Reggio Calabria: i fatti

L’operazione “Masnada“, avviata dalla procura di Palmi e dalla procura per i minorenni di Reggio Calabria, ha portato alla luce un sistema di abusi pianificati e perpetrati con cinismo.

Gli investigatori – come riportato da Repubblica.it – hanno sequestrato cellulari che contenevano video degli stupri, in cui gli aggressori insultavano e deridevano le vittime mentre le sottoponevano a violenze di ogni tipo.

Abbiamo seguito in diretta le organizzazioni delle violenze“, aveva spiegato il procuratore, evidenziando come le vittime fossero trattate come oggetti, ridicolizzate e rese impotenti di fronte al potere del gruppo.

Le indagini, iniziate grazie a intercettazioni legate a un’inchiesta antimafia, hanno portato all’arresto di numerosi colpevoli, tra cui tre diciottenni coinvolti all’epoca dei fatti quando erano ancora minorenni.

Le minacce e l’omertà delle famiglie

Non è stata solo la paura a cercare di fermare la voce delle vittime, ma anche le pressioni provenienti dalle loro stesse famiglie. In un contesto di controllo sociale stretto come quello di Seminara, una delle ragazze ha subito forti intimidazioni da parte dei propri parenti, che le intimavano di ritirare le accuse.

Devi stare muta. Ma perché non ti ammazzi?“,, le dicevano continuamente. Hanno persino tentato di farla dichiarare incapace di intendere e volere, organizzando una visita psichiatrica nella speranza di screditare le sue dichiarazioni. Nonostante l’ambiente ostile, le due giovani hanno deciso di continuare la loro battaglia.

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