Dal 25 marzo 2025, i verbali delle multe potranno essere stampati nei Caf grazie ai nuovi “Punti di ritiro Send”.
Negli ultimi anni, la Pubblica Amministrazione italiana ha avviato un processo di digitalizzazione che punta a semplificare l’accesso ai servizi per i cittadini. Tra questi, uno degli strumenti più ambiziosi è il Servizio notifiche digitali (Send), una piattaforma nata per centralizzare le comunicazioni ufficiali tra lo Stato e la popolazione.

Un’Italia sempre più digitale… almeno in teoria
Send consente di ricevere notifiche di atti come verbali di multe stradali direttamente tramite posta elettronica certificata (PEC), email ordinaria o attraverso l’app IO. Questo sistema è stato pensato per ridurre i tempi e i costi legati alla spedizione cartacea, e per offrire una gestione più ordinata delle comunicazioni ricevute. Tuttavia, non tutti i cittadini sono digitalmente attrezzati, e nemmeno tutte le amministrazioni pubbliche hanno aderito alla piattaforma.
La svolta dei Caf: i nuovi “Punti di ritiro Send”
A colmare questo divario arriva una novità importante: dal 25 marzo 2025, sono operativi i primi 4.000 Caf che funzionano come “Punti di ritiro Send”. In queste sedi, chi non dispone di PEC, non è registrato su Send e non utilizza l’app IO, può richiedere la stampa del verbale ricevuto. Basterà presentarsi con l’Avviso di avvenuta ricezione (AAR), un documento d’identità e il codice fiscale.
Questa soluzione rappresenta un’alternativa concreta alla raccomandata postale, spesso soggetta a ritardi e costi aggiuntivi. Nei Caf, la stampa del verbale sarà comunque a pagamento, ma permette anche a chi non è digitalizzato di accedere in modo sicuro e semplice alle proprie sanzioni, che potranno poi essere pagate con modalità tradizionali, come il bollettino postale o direttamente allo sportello.
Ora anche senza strumenti digitali si può accedere alle e-multe. Un piccolo ma significativo passo verso una notifica digitale più inclusiva, che tiene conto delle diverse esigenze dei cittadini. Resta però un ostacolo importante: l’adesione al servizio Send da parte delle amministrazioni non è ancora obbligatoria, e solo una parte dei Comuni italiani lo ha attivato. Ma la strada verso un’Italia digitale, forse, è appena iniziata.