L'economia della Russia ad un anno dall'inizio della guerra
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Direttore: Alessandro Plateroti

Guerra in Ucraina: ecco gli effetti delle sanzioni alla Russia dopo un anno di conflitto

Vladimir Putin

Mentre in Russia si festeggia un anno dall’invasione Ucraina, l’Europa fa i conti degli effetti delle sanzioni sull’economia.

All’indomani delle prime sanzioni europee contro la Russia avevano inflitto un crollo all’economia russa con la Borsa chiusa per un mese e il crollo del rublo. Ma dopo la caduta del Pil e l’aumento dell’inflazione al 20% l’economia russa si è ripresa e ha trovato il modo per aggirare le sanzioni e non giungere al collasso. Nonostante l’embargo del petrolio e la riduzione del gas da parte dei paesi europei, Mosca ha trovato sostituti ben più vantaggiosi per poterne trarre profitto. Dopo un anno dall’inizio della guerra il crollo della Russia dato per certo dall’Occidente non è arrivato ma questa situazione potrebbe non durare a lungo.

Le grandi città russe mostrano il quadro di un paese tutt’altro che in guerra con ristoranti e negozi affollati. Il Pil della Russia sarebbe sceso soltanto del 2,5% nel 2022 e atteso addirittura a un +0,3% nel 2023. A questa situazione ha contribuito soprattutto la grande entrata dalle esportazioni energetiche secondo una ricerca dell’istituto Ispi. Le restrizioni alle importazioni hanno da un lato favorito la crescita di alcune produzioni locali e dall’altro sono state aggirate, con il contributo con paesi terzi come Turchia, Emirati Arabi Uniti e Kazakhstan.

Vladimir Putin
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L’impatto delle sanzioni cambierà in futuro

Inoltre, nonostante le restrizioni e il dialogo deteriorato tra Occidente e Russia, secondo uno studio soltanto l’8,5% delle società europee e degli stati G7 ha chiuso effettivamente le filiali in Russia. Sono ancora presenti le grandi banche americane come Gldman Sachs ad esempio. In più, l’Occidente continua a ricevere da Mosca prodotti importanti per l’aeronautica come il titanio e Mosca continua anche a pagare l’Ucraina per il passaggio del gas sul suo territorio.

Nel corso di quest’anno però le sanzioni potrebbero avere un maggiore impatto rispetto al passato perché ora l’economia russa è più isolata rispetto a quelle occidentali sempre più interconnesse. Le vendite di gas all’Europa sono ormai crollate dell’80%, ma il rialzo speculativo dei prezzi, cresciuto di 8-9 volte rispetto a febbraio 2022, aveva consentito fino a qualche mese fa a Mosca di aumentare i guadagni. Adesso però che il prezzo di gas e petrolio si è praticamente dimezzato, le autorità sanno che il rischio maggiore è di un Pil in caduta libera anche oltre il 2,2%, registrato nel 2022.

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ultimo aggiornamento: 21 Febbraio 2023 15:16

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