Ecotassa auto usate dall’estero: cosa sapere sul pagamento richiesto dal fisco
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Direttore: Alessandro Plateroti

Ecotassa auto usate dall’estero: cosa sapere sul pagamento richiesto dal fisco

auto in fila

Hai acquistato un’auto usata dall’estero? Perché l’Agenzia delle Entrate esige il pagamento dell’ecotassa e come calcolarla.

Negli ultimi mesi, l’Agenzia delle Entrate ha avviato l’invio di comunicazioni ai proprietari di auto usate importate dall’estero, richiedendo il pagamento dell’ecotassa. Questa tassa, introdotta con la legge di Bilancio 2019, si applica anche ai veicoli immatricolati originariamente in altri Paesi, a patto che superino specifiche soglie di emissioni di CO2. Nonostante la misura sia stata in vigore dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021, molti automobilisti non erano a conoscenza del fatto che si estendesse anche alle vetture usate.

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La normativa stabilisce che chi immatricola in Italia un veicolo di categoria M1 con emissioni di CO2 superiori a 160 g/km (190 g/km dal 2021) è tenuto a versare l’ecomalus. L’importo varia in base alle emissioni dichiarate nel libretto di circolazione, al punto V.7, e può oscillare tra 1.100 e 2.500 euro. Il cambiamento delle soglie tra il ciclo NEDC e WLTP ha generato ulteriori confusioni, ma l’obbligo resta invariato per i veicoli importati.

Logo dell'Agenzia delle Entrate
Logo dell’Agenzia delle Entrate

Come viene calcolata l’ecotassa

L’ecotassa è stata progettata per scoraggiare l’acquisto di mezzi con elevate emissioni di anidride carbonica, incentivando invece il passaggio a veicoli meno inquinanti. Gli importi richiesti dipendono dalla fascia di emissioni CO2, che determina il contributo da versare. Per i veicoli immatricolati tra il 1° marzo 2019 e il 31 dicembre 2020, le soglie erano basate sul ciclo NEDC, mentre dal 2021 sono state ricalibrate secondo il ciclo WLTP, adattandosi ai nuovi standard europei.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non fa differenza se il veicolo sia nuovo o usato, purché le emissioni superino i limiti fissati dalla normativa. Per questo motivo, anche chi acquista un’auto usata proveniente dall’estero è tenuto a verificare attentamente i dati riportati nella carta di circolazione e a corrispondere eventuali importi non ancora versati.

Obblighi fiscali per le auto usate importate

Nonostante il testo della legge Bilancio non menzioni esplicitamente i veicoli usati d’importazione, la circolare dell’Agenzia delle Entrate del 28 febbraio 2019 ha eliminato ogni dubbio. Specificando che l’ecomalus riguarda anche i mezzi immatricolati all’estero e successivamente reimmatricolati in Italia. La disposizione mira a evitare disparità di trattamento tra auto nuove e usate, tutelando al contempo gli obiettivi ambientali alla base della norma.

Il mancato pagamento dell’ecotassa può comportare sanzioni e interessi di mora. Per questo, chi ha acquistato un’auto usata dall’estero dopo il 1° marzo 2019 dovrebbe verificare con attenzione se rientra nelle categorie soggette al tributo. Affrontare tempestivamente la questione è essenziale per evitare complicazioni legali e fiscali.

L’ecotassa rappresenta un obbligo non trascurabile per chi importa auto dall’estero. Sebbene possa apparire come un ulteriore costo, è importante ricordare che la norma si inserisce nel più ampio quadro di politiche volte a promuovere una mobilità sostenibile e a ridurre l’impatto ambientale del settore automobilistico.

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ultimo aggiornamento: 4 Dicembre 2024 17:59

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