Effetto Stau, ecco cosa ha causato le gravi alluvioni in Emilia-Romagna

Effetto Stau, ecco cosa ha causato le gravi alluvioni in Emilia-Romagna

Le correnti umide di grecale si sono scontrate con il contrafforte appenninico. Ciò ha provocato abbondanti piogge.

In Emilia-Romagna si sono verificate gravi alluvioni che hanno provocato vittime e danni ingenti. Il maltempo ha colpito la Romagna, parte dell’Emilia orientale e le alte Marche a causa di un ciclone mediterraneo. “Il protagonista di questo evento drammatico è stato un ciclone mediterraneo insolitamente intenso per il mese di maggio“, spiega il meteorologi di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara.

Cosa è l’effetto Stau? La spiegazione

L’esperto ha dichiarato che il ciclone aveva un potenziale significativo. Martedì il ciclone ha colpito soprattutto le regioni orientali dell’Emilia e della Romagna. Le precipitazioni hanno avuto picchi di oltre 80 mm anche nelle alte Marche. Tuttavia, la situazione è peggiorata in Emilia-Romagna a causa dell’effetto Stau.

Di cosa si tratta? Le correnti di grecale, che contengono umidità, si sono scontrate con il contrafforte appenninico, provocando un consistente rovescio di pioggia nelle stesse zone. Questa condizione è stata aggravata da una serie di fattori, come lo stallo del ciclone una volta raggiunto il Centro Italia, i forti venti di bora sulla costa che hanno provocato mare mosso e il terreno che già si era riempito d’acqua a causa dell’alluvione di appena due settimane fa.

L’effetto Stau si verifica quando i venti orizzontali colpiscono frontalmente una catena montuosa. Quando l’aria sale, si raffredda e si satura, facendo condensare il vapore acqueo in eccesso e formando le nuvole. Questo fenomeno porta spesso a precipitazioni significative.

La pioggia di 3 mesi in poco più di un giorno

In un giorno e mezzo, 120mm di piogga hanno colpito l’area tra la pianura bolognese e quella romagnola, superando la media mensile delle precipitazioni di maggio. Le cime appenniniche hanno ricevuto una pioggia ancora più intensa, con oltre 200 mm caduti dietro Imola, Faenza, Cesena e Forlì, che equivalgono alla quantità di pioggia che cade tipicamente in tre mesi.

Francesco Nucera di 3bmeteo.com spiega che il ciclone è stato alimentato dai flussi di vapore tropicale, un fiume di aria molto umida proveniente dalle latitudini tropicali e diretto verso la Penisola. Questi flussi forniscono una quantità significativa di energia ai cicloni o alle perturbazioni, provocando forti precipitazioni.

Ricerche e proiezioni hanno dimostrato che un mondo più caldo produce più vapore ed energia per i cicloni, portando a effetti potenzialmente catastrofici. I fiumi di vapore subtropicali sono stati anche la causa delle gravi inondazioni che hanno colpito le Marche a settembre.

Quando finirà il maltempo?

Lo scenario attuale sembra essere bloccato, poiché i sistemi meteorologici di alta pressione non raggiungono il Mediterraneo e l’Italia. Da oltre un mese, queste regioni stanno sperimentando perturbazioni e venti di rotazione a causa dell’afflusso di aria fredda dalle regioni settentrionali dell’Europa.

Fino al fine settimana si prevedono piogge e temporali in molte zone d’Italia, a causa dell’arrivo di un’altra perturbazione da sud. Anche se ci saranno delle pause, è probabile che l’instabilità atmosferica persista per tutto il mese di maggio e forse anche per l’inizio di giugno. Sembra che dovremo aspettare ancora un po’ per l’arrivo del caldo estivo e della stabilità.