Elettricità nel palazzo occupato, l’elemosiniere del Papa rischia il processo

Elettricità nel palazzo occupato, l’elemosiniere del Papa rischia il processo

Elettricità in palazzo occupato, l’elemosiniere del Papa rischia di essere inscritto nel registro degli indagati per furto aggravato di energia elettrica.

Torna a far discutere il caso dell’elemosiniere del Papa che ha riattaccato i contatori in un palazzo occupato decidendo autonomamente di ridare l’elettricità alle famiglie che vivono nello stabile al Centro di Roma.

Elettricità in palazzo occupato, il caso che ha diviso l’opinione pubblica e la politica

Il caso ha diviso e continua a dividere l’opinione pubblica tra chi si schiera dalla parte del religioso, difendendone ed elogiandone i valori, e chi invece lo accusa di aver agito fuori dalle regole aiutando persone che non avevano diritto, ma solo un debito con la società della fornitura elettrica.

Il caso, come noto, ha interessato anche il mondo della politica, con Salvini che aveva invitato l’elemosiniere a pagare i debiti contratti con la società elettrica.

fonte foto https://www.facebook.com/salviniofficial/

L’elemosiniere del Papa rischia di essere inscritto nel registro degli indagati

Il dato di fatto è che il buon elemosiniere, già eletto da molti come la rivisitazione del buon samaritano delle Scritture, ha agito in maniera illecita.

L’Acea ha presentato denuncia contro ignoti per furto aggravato di energia elettrica. Il fascicolo è finito in Procura e si indaga ora su come si siano svolti i fatti in quell’ormai famigerato 11 maggio.

Papa Francesco

Il sospetto dell’Acea e degli investigatori è che non sia stato personalmente l’elemosiniere a riallacciare i contatori. Si tratterebbe infatti di un’operazione abbastanza complessa e sicuramente rischiosa se fatta da persone non esperte in materia.

Sicuramente l’elemosiniere del Papa, all’anagrafe Konrad Krajewski, ha una responsabilità diretta. SI ipotizza infatti che chi abbia agito lo abbia fatto in suo nome e per la sua ferma volontà. Per questo il religioso rischia di essere inscritto nel registro degli indagati.

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