Elena Cecchettin attacca la stampa ma non è la sola, il suo appello è impressionante

Elena Cecchettin attacca la stampa ma non è la sola, il suo appello è impressionante

Elena Cecchettin e Chiara Tramontano: un appello per cambiare la narrativa sui femminicidi, ecco cosa chiedono.

Elena Cecchettin, sorella di Giulia uccisa brutalmente dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ha espresso un forte disappunto verso la stampa per il trattamento dei casi di femminicidio. Attraverso un post su Instagram, Cecchettin ha criticato la tendenza dei media a concentrarsi sugli assassini piuttosto che sulle vittime. Il suo messaggio, carico di dolore e indignazione, pone in evidenza una narrazione mediatica sbilanciata: articoli e titoli che danno spazio alle emozioni del femminicida, tralasciando il dramma delle famiglie colpite. Cecchettin sottolinea l’importanza di riconoscere questi crimini come femminicidi, non semplici omicidi, un aspetto spesso trascurato dalla stampa.

Giulia Tramontano

Chiara Tramontano: una voce contro l’ingiustizia

Chiara Tramontano, sorella di Giulia, ha anch’essa condiviso il suo pensiero sui social, facendo riferimento a un articolo di Massimo Gramellini. Tramontano ha rimarcato l’atteggiamento dell’imputato durante il processo, sottolineando la crudeltà e disumanità delle sue azioni, protrattesi per mesi. La giovane, che ha abbandonato l’aula durante le dichiarazioni dell’imputato, ha espresso un chiaro messaggio: la memoria e la giustizia per Giulia non possono essere offuscate da tentativi di distorsione o dimenticanza.

L’invito di Elena Cecchettin e Chiara Tramontano al cambiamento nella narrazione dei femminicidi è un appello cruciale in un’epoca di crescente sensibilizzazione sulla violenza di genere. La loro battaglia non è solo per la giustizia per Giulia, ma anche per una rappresentazione mediatica più equa e rispettosa. Questo cambio di prospettiva è fondamentale per garantire che le storie delle vittime non vengano messe in ombra dalla narrazione dei loro assassini.

Il ruolo della Stampa e la responsabilità sociale

Il ruolo della stampa in casi come questi è di fondamentale importanza. È necessario che i media adottino un approccio più sensibile e rispettoso, evitando fake news e discorsi fuorvianti. Dare spazio alle storie delle vittime, ai loro nomi e alle loro vite, è un passo verso la giustizia e il rispetto. La stampa ha il dovere di contribuire a una narrazione che condanni la violenza di genere e promuova la consapevolezza su questa piaga sociale.

L’appello di Elena Cecchettin e Chiara Tramontano è un richiamo alla responsabilità di tutti noi – media, società, istituzioni – nel trattare con dignità e rispetto le storie di femminicidio. Cambiare la narrazione è un passo fondamentale verso un futuro in cui la violenza di genere non sia più un fenomeno sottovalutato o distorto, ma affrontato con la serietà e la sensibilità che merita.