Polemica su Sanremo e il cast di Mare Fuori da parte di Elena Cecchettin, sorella della compianta Giulia. Il duro sfogo.
La presenza del cast di ‘Mare Fuor’i a Sanremo 2024 ha fatto molto discutere. In particolare dopo che Elena Cecchettin, sorella della compianta Giulia, la ragazza uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ha sfogato tutte le sue perplessità sul messaggio lanciato dai giovani attori sul palco dell’Ariston.
Il messaggio del cast di Mare Fuori a Sanremo
“Ascolta, Accogli, Accetta, Impara, Verità, Accanto, No, Insieme”. Sono state queste le parole scelte dal cast della nota serie di successo ‘Mare Fuori’ dette sul palco dell’Ariston per sensibilizzare sul tema dei femminicidi e della violenza sulle donne. Otto parole di quello che è stato ribattezzato il “nuovo glossario delle parole d’amore”.
In occasione del Festival, i ragazzi chiamati da Amadeus hanno provato a lanciare un bel messaggio sottolineato dallo stesso conduttore: “Dipenderà solo da noi, non dimentichiamolo mai”.
Un bel momento che, però, non ha convinto tutti. In particolare la sorella di Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, Elena. La giovane, infatti, sembra quasi sia rimasta offesa da quanto accaduto durante la kermesse musicale.
Lo sfogo di Elena Cecchettin
La giovane Elena ha sottolineato su Instagram il proprio disappunto per quanto visto a Sanremo: “Le frasi ascoltate martedì su quel palco sono roba da Baci Perugina. E soprattutto sono frasi sull’amore. Ma l’amore non ha niente a che vedere con la violenza maschile”, ha detto.
E ancora: “Di un siparietto intriso di pinkwashing le vittime di femminicidio e 13 sopravvissute se ne fanno poco, sul serio non si poteva fare di meglio?”.
La sorella della povera Giulia ha utilizzato le parole della scrittrice Carlotta Vagnoli che sui social ha criticato la decisione di Amadeus di far leggere agli attori di Mare Fuori: “Le nuove regole dell’amore portate sul palco di Sanremo ieri sera (martedì, ndr) in quella che a tutti gli effetti è una promo al sapore di pinkwashing di Mare Fuori, sono un concentrato di privilegio maschile e naftalina. Ma soprattutto non sono a fuoco. Non si parla di patriarcato, di cultura dello stupro, di violenza maschile contro le donne, di privilegio, di mascolinità tossica. Far scrivere a un uomo un pezzo del genere mi sembra il punto più ridicolo della serata di ieri”.
Parole che, come detto, sono poi state ricondivise poi anche da Elena Cecchettin. Una scelta destinata a far parlare, come già ha fatto molto discutere la decisione del padre Gino di scrivere un libro dedicato alla compianta figlia Giulia.
