Elezioni Abruzzo, Marco Marsilio clamoroso: si rivolge alla giustizia contro le accuse

Elezioni Abruzzo, Marco Marsilio clamoroso: si rivolge alla giustizia contro le accuse

In piena tempesta elettorale in Abruzzo, Marsilio annuncia battaglia legale contro le calunnie di Travaglio, difendendo la propria integrità.

In un clima di tensione elettorale, Marco Marsilio, governatore ricandidato per il centrodestra in Abruzzo, ha deciso di passare al contrattacco. La contesa politica, che lo vede opposto a Luciano D’Amico, rappresentante del cosiddetto “campo largo”, è stata scossa da recenti dichiarazioni che hanno sollevato un polverone mediatico e giuridico.

Durante l’ultima fase della campagna elettorale, specificamente in occasione del silenzio elettorale. Marsilio ha puntato il dito contro un episodio andato in onda sulla trasmissione Accordi & Disaccordi, trasmessa dal canale Nove. L’accusa principale riguarda un intervento di Marco Travaglio, giornalista di nota fama e critico verso svariate figure politiche. Che, secondo Marsilio, avrebbe oltrepassato il limite della critica lecita, sfociando nella calunnia.

Marco Marsilio

Il cuore della controversia

Il fulcro della disputa risiede nelle affermazioni rilasciate da Travaglio durante la trasmissione. In cui Marsilio e sua moglie sono stati descritti come soggetti già condannati in primo grado per reati mai commessi. Marsilio ribatte con forza, sottolineando l’assenza di qualsiasi base giuridica per tali affermazioni: “Non sono mai stato né indagato né tantomeno condannato per il reato di cui si parla.

Le azioni legali di Marsilio

Deciso a difendere la propria integrità e quella della sua famiglia, Marsilio ha annunciato misure legali, rivolgendosi sia in ambito penale che civile. Oltre a segnalare l’accaduto all’Agcom per violazione del silenzio elettorale. Questa mossa segna una ferma opposizione alle pratiche di disinformazione e agli attacchi diffamatori, specialmente in contesti delicati come quello elettorale.

Con determinazione, Marsilio si è espresso contro la diffusione di notizie false e denigratorie, criticando apertamente la ricerca del “clamore mediatico” a discapito della verità e del rispetto verso le persone coinvolte. La sua reazione non è solo una difesa personale ma un richiamo a un più ampio dibattito sulla responsabilità dei media e sulla conduzione etica del giornalismo politico.

Con questa presa di posizione, L’attuale presidente della regione non solo mira a tutelare la propria reputazione ma invita a una riflessione sul peso delle parole e sul potere dei media in contesti politici sensibili. Sottolineando l’importanza del rispetto dei principi democratici e del diritto alla corretta informazione.