Giorgia Meloni vince ma rischia l’isolamento in Europa. Elly Schlein e Alleanza Verdi Sinistra crescono come opposizione.
Giorgia Meloni esce rafforzata dalle elezioni europee, grazie alla sua presenza in tutte le circoscrizioni elettorali che ha spinto Fratelli d’Italia a superare i risultati delle Politiche del 2022. Tuttavia, questa vittoria sembra essere più interna che esterna. Nonostante il successo in Italia, la premier rischia di restare isolata al Parlamento europeo. La maggioranza Ursula, composta da popolari, socialisti e liberali, sembra tenere e potrebbe continuare a governare, lasciando Meloni e i suoi alleati di Ecr fuori dalle principali decisioni.
Il premier rafforzato ma rischia l’isolamento in Europa
Meloni, che ha escluso qualsiasi alleanza con la sinistra durante la campagna elettorale, potrebbe trovarsi all’opposizione in Europa. Una parte consistente del Partito Popolare Europeo (Ppe) e i liberali non sono favorevoli a collaborare con le destre radicali. In questo contesto, sarà complicato per Meloni nominare un proprio commissario nella prossima Commissione Europea, a meno che non decida di puntare su una figura di peso come Mario Draghi. Sul fronte interno, la premier intende accelerare sulla riforma del premierato, una delle bandiere di Fratelli d’Italia.
Schlein e AVS: i veri rivali di Meloni
Il Partito Democratico (Pd) con Elly Schlein ha visto una forte crescita rispetto al 2022, mettendo a tacere gli oppositori interni. Il tracollo del Movimento 5 Stelle ha lasciato spazio a Schlein per emergere come la vera leader dell’opposizione, consolidando la sua posizione come principale rivale di Meloni. Alleanza Verdi Sinistra (AVS) ha superato facilmente la soglia di sbarramento, confermandosi come un importante alleato alla sinistra del Pd.
Il centrodestra, seppur unito in Italia, appare diviso in Europa. Antonio Tajani, di Forza Italia, ha sorprendentemente battuto Matteo Salvini della Lega, nonostante la forte candidatura del generale Roberto Vannacci. Questo risultato mette in difficoltà Salvini, che dovrà affrontare critiche interne per l’eccessivo spostamento a destra del partito. Forza Italia, al contrario, ha registrato una notevole crescita nonostante la scomparsa di Silvio Berlusconi l’anno scorso.
In questo scenario, è probabile che Tajani acceleri sulla riforma della giustizia e potrebbe chiedere un ministero a scapito della Lega. Il centro, rappresentato da Matteo Renzi e Carlo Calenda, non è riuscito a sfondare, penalizzato dalla loro divisione. Tuttavia, nonostante le tensioni e le divisioni, il governo Meloni dovrebbe reggere, con un’attenzione particolare alle future mosse di Tajani e Schlein.