Elezioni Francia: Macron chiede compromesso per nuovo premier

Elezioni Francia: Macron chiede compromesso per nuovo premier

Emmanuel Macron dichiara che “nessuno ha vinto” le elezioni legislative anticipate e sollecita un compromesso tra le forze politiche.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che “nessuno ha vinto” le elezioni legislative anticipate, convocate all’indomani della sconfitta alle elezioni europee. In una lettera aperta ai cittadini francesi, Macron ha evidenziato che, nonostante l’estrema destra abbia ottenuto quasi 11 milioni di voti al primo turno, il popolo ha chiaramente respinto l’idea di un governo dominato da essa.

Macron ha sottolineato che nessuna forza politica ha ottenuto da sola una maggioranza sufficiente. I blocchi o le coalizioni emerse da queste elezioni, come il Nuovo Fronte Popolare, Ensemble e Rassemblement National, sono tutti in minoranza. “Nessuna forza politica ha ottenuto da sola una maggioranza sufficiente e i blocchi o le coalizioni che sono emerse da queste elezioni sono tutti in minoranza“, ha rimarcato il capo dell’Eliseo.

Il presidente ha quindi fatto appello a tutte le forze politiche che si riconoscono nelle istituzioni repubblicane, invitandole a impegnarsi in un dialogo sincero e leale per formare una maggioranza solida e plurale.

Emmanuel Macron

La nomina di un nuovo premier: il ruolo del compromesso

Dopo aver respinto le dimissioni presentate dal premier Gabriel Attal, Macron ha dichiarato che la nomina di un nuovo primo ministro avverrà solo dopo che le forze politiche avranno raggiunto un compromesso basato su alcuni grandi principi per il Paese.

Macron ha spiegato che è essenziale dare tempo alle forze politiche per costruire compromessi con serenità e rispetto, sottolineando che l’attuale governo continuerà a esercitare le proprie responsabilità fino a quel momento. “È sulla base di questi principi che deciderò la nomina del primo ministro. Ciò significa dare un po’ di tempo alle forze politiche per costruire compromessi con serenità e rispetto per tutti“, ha affermato il presidente.

Secondo Emmanuel Moulin, capo di gabinetto di Gabriel Attal, le dimissioni del governo dovrebbero essere accettate dal presidente della Repubblica il 17 luglio, permettendo così ai ministri eletti di sedere nell’Assemblea Nazionale.

Reazioni e polemiche

Le reazioni alla lettera di Macron non si sono fatte attendere. Jean-Luc Mélenchon, leader di La France Insoumise (LFI), ha criticato duramente il presidente, accusandolo di non riconoscere i risultati delle elezioni e di voler formare un’altra coalizione dopo le elezioni, definendo questo atteggiamento come un ritorno agli intrighi della Quarta Repubblica.

Mélenchon ha chiesto che Macron si inchini e riconosca il Nuovo Fronte Popolare come la forza politica dominante. “Unico nel mondo democratico: il presidente rifiuta di riconoscere il risultato delle elezioni che danno il Nuovo Fronte Popolare (l’alleanza di cui fa parte LFI) in testa per voti e seggi nell’Assemblea“, ha dichiarato Mélenchon.

Anche Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, ha criticato aspramente Macron, definendo il suo appello al compromesso come un “circo indegno. Le Pen ha accusato Macron di voler bloccare La France Insoumise, nonostante abbia contribuito a eleggere i deputati di Renaissance. “Se ho capito bene, nella sua lettera, Emmanuel Macron propone di bloccare La France Insoumise che ha contribuito a eleggere tre giorni fa e grazie alla quale sono stati eletti i deputati di Renaissance, sempre tre giorni fa… Questo circo sta diventando indegno“, ha affermato la leader di RN.

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