La Tunisia al voto per eleggere il successore di Essebsi, scomparso a luglio. Al ballottaggio sarà duello tra Said e Karoui.
TUNISI – La Tunisia si è recata al voto per eleggere il presidente della Repubblica. Il ritorno alle urne è stato reso necessario dalla morte in luglio di Mohamed Beji Caid Essebsi, primo presidente eletto con elezioni libere.
Elezioni presidenziali, exit poll
I primi exit poll delle elezioni presidenziali in Tunisia danno in testa il giurista indipendente Kais Said con il 19,5%, seguito dal magnate Nabil Karoui con il 15,5%. Al terzo posto il candidato del partito islamico Abdelfattah Mourou con l’11%, seguito dal ministro della Difesa dimissionario, Abdelkarim Zbidi con il 9,4%, il premier uscente Youssef Chahed con il 7,5% e il giornalista e scrittore Safi Said con il 7,4%.
Affluenza in forte calo
I primi dati mostrano con evidenza la sconfitta dei partiti tradizionali e la vittoria degli indipendenti: in generale, di coloro che sono riusciti ad intercettare il malcontento e a riempire il vuoto lasciato dalla famiglia centrista, dalla sinistra e anche dai partiti islamici, tutti incapaci di dare risposte dirette ai bisogni dei cittadini in un periodo di grave crisi economica. In quest’ottica va letto anche il crollo del tasso di partecipazione alle urne (affluenza al 45,2%), che segnala il rapido distacco dei cittadini dalla politica nell’arco di soli 8 anni dalla cacciata di Ben Alì.
Ballottaggio, il profilo di Said
Kais Said (61 anni) è un costituzionalista, candidato come indipendente. Ideologicamente corservatore, si dichiara favorevole alla pena di morte, contrario alla depenalizzazione dell’omosessualità e al progetto di legge sulla parità uomo-donna in tema ereditario, ma “non islamista” per sua stessa ammissione. Propone un programma di risanamento delle istituzioni statali e maggior rigore nell’applicazione delle riforme per una rapida ripresa economica.
Ballottaggio, il profilo di Karoui
Nabil Karoui (56 anni) è un magnate, patron di Nessma Tv. La sua popolarità è cresciuta anche attraverso la sua associazione caritativa Khalil Tounes, diventando una sorta di catalizzatore di solidarietà sociale. La sua proposta politica guarda in particolare ai ceti più poveri della popolazione.