Elezioni regionali Liguria: la strategia di Conte “sotto accusa”

Elezioni regionali Liguria: la strategia di Conte “sotto accusa”

La sconfitta del centrosinistra alle elezioni regionali in Liguria riapre il dibattito: arrivano le critiche per la strategia di Conte.

La recente sconfitta in Liguria ha lasciato il Partito Democratico e l’intero centrosinistra alle prese con importanti riflessioni sul futuro. Marco Bucci è stato confermato presidente della regione per pochi voti, nonostante il PD fosse il primo partito, ma senza l’alleanza con Italia Viva di Matteo Renzi. Un elemento, questo, che secondo Davide Faraone, deputato di Italia Viva, ha fortemente influenzato l’esito delle elezioni.

Elezioni regionali in Liguria, Faraone contro Conte: “Basta veti!”

Intervistato da Fanpage.it, Faraone ha sottolineato come il veto imposto dal Movimento 5 Stelle abbia indebolito il campo progressista, portando a una sconfitta che poteva essere evitata. “Con i suoi veti, Conte ha fatto l’ennesimo regalo al centrodestra”, ha dichiarato. 

L’assenza dei riformisti, aggiunge, è stata determinante per la sconfitta, poiché l’unità è indispensabile: “Senza di noi, si è regalata la vittoria alla Meloni”.

Con le elezioni regionali in Umbria e Emilia-Romagna in arrivo, Faraone invita a superare i conflitti interni e a lavorare per una coalizione più unitaria, auspicando che anche il PD prenda una posizione netta contro i veti: “Lo spirito unitario animato da Elly Schlein e dal gruppo dirigente è importante, ma d’ora in avanti non si accetteranno più veti”

Schlein, fino ad ora, non ha preso posizioni pubbliche sulla questione dei veti; tuttavia, le prossime elezioni saranno cruciali per mettere alla prova questa strategia di inclusione.

La risposta di Conte e le tensioni interne

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha difeso la sua scelta, sostenendo che includere Renzi avrebbe fatto perdere voti sia al M5S che al candidato Andrea Orlando

Ma secondo Faraone, non esiste una controprova, e l’unica certezza è che senza Italia Viva, il centrodestra ha avuto la meglio: “Guardiamo avanti, che è meglio”.

L’ostacolo principale alla ricomposizione del centrosinistra rimane la reciproca diffidenza tra i partiti della coalizione. 

La partecipazione di Italia Viva alla maggioranza di centrodestra a Genova, sostiene Faraone, era una scelta pragmatica accettata per lo “spirito unitario”, ma il veto di Conte l’ha resa impraticabile, trasformandosi in una lista di proscrizione che Italia Viva considera “umiliante”.

Faraone guarda con speranza alle prossime regionali, sostenendo che la coalizione ha saputo in parte evitare “l’effetto letale” dei conflitti interni, ma che solo una linea comune può portare risultati. “Noi lavoreremo per un’alleanza inclusiva – conclude Faraone – senza snaturarci ma cercando la maggiore unità possibile”.