Eliminato un disagio nei negozi di abbigliamento: svolta storica
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Direttore: Alessandro Plateroti

Eliminato un disagio nei negozi di abbigliamento, l’ha deciso la Cassazione: svolta storica

Negozio di abbigliamento

Stop definitivo ai cartellini nascosti: ogni prodotto esposto al pubblico dovrà riportare il prezzo in modo chiaro e leggibile.

La Corte di Cassazione ha stabilito, con una sentenza recente, che ogni prodotto messo in vendita al dettaglio, sia esso esposto in vetrina che all’interno di un punto vendita, dovrà riportare il prezzo in modo visibile e chiaro. Un cambiamento molto importante, soprattutto per i negozi di abbigliamento nei quali, spesso, i prezzi non sono abbinati ai capi venduti. Scopriamo, dunque, le nuove disposizioni per le attività commerciali del settore tessile.

Prezzo chiaro e leggibile su ogni capo: le nuove regole per i negozi di abbigliamento

Molti clienti si sono trovati – almeno una volta – di fronte ad una vetrina curata nei minimi dettagli, ma priva di indicazioni sul prezzo degli articoli esposti.

Una prassi, molto diffusa che, in più di un caso, ha fatto sorgere dubbi sulla trasparenza garantita al consumatore finale. In tale ambito, però, è intervenuta la Cassazione, che – con una recente sentenza – ha stabilito che celare i prezzi è una pratica scorretta, che viola il diritto del cliente ad essere informato in modo chiaro e senza alcun equivoco.

Negozio di abbigliamento
Donna fa shopping in negozio di abbigliamento – newsmondo.it

La pronuncia è arrivata a seguito di un contenzioso che ha coinvolto una boutique di alta moda, sanzionata dalla Guardia di Finanza per aver omesso l’indicazione dei prezzi, sia nei propri spazi espositivi, sia all’interno del negozio.

Un obbligo previsto dalla normativa sul commercio

Il caso è stato – in un primo momento – oggetto di ricorso: la difesa – infatti – ha provato a sostenere la libertà del commerciante in termini di comunicazione del valore dei prodotti, considerandolo un aspetto secondario rispetto alla notorietà del brand. La Cassazione, però, ha confermato la sanzione, che ammontava a 1.000 euro.

La decisione è stata intrapresa, prendendo di riferimento il decreto legislativo n. 114 del 1998, che disciplina la vendita al dettaglio ed impone l’obbligo di esporre il prezzo di vendita in maniera visibile e leggibile, in modo da evitare comportamenti scorretti, nonché ambiguità ai danni dei consumatori.

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ultimo aggiornamento: 5 Giugno 2025 9:42

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