E’ stata celebrata ieri la prima messa nella Chiesa della Trinità a Potenza, dove nel 1993 Danilo Restivo uccise Elisa Claps.
Dopo la riapertura del 24 agosto, in occasione della giornata dei defunti, ieri 2 novembre è stata celebrata la prima messa in onore di Elisa Claps, scomparsa nel 1993 e trovata morta solo nel 2010. La celebrazione però, è avvenuta nella Chiesa della Santissima Trinità di Potenza, dove l’allora 16enne fu trovata morta.
La prima messa per Elisa Claps
Dopo il ritrovamento del cadavere di Elisa Claps nel sottotetto, la Chiesa della Santissima Trinità è rimasta sotto sequestro fino all’aprile del 2012. La struttura ecclesiastica venne poi chiusa per alcuni lavori di ristrutturazione, fino alla sua apertura definitiva avvenuta lo scorso 24 agosto.
Da quel momento alcuni fedeli si sono recati nella Chiesa per la cosiddetta “preghiera silenziosa”, come viene indicato anche nella lettera inviata dal Papa al monsignor Salvatore Ligorio. E’ stato proprio l’arcivescovo di Potenza ad officiare la cerimonia eucaristica, 17 anni dopo la scomparsa di Elisa.
La famiglia Claps: “Assoluta mancanza di rispetto”
La decisione però ha sollevato parecchie polemiche. Nella Chiesa della Santissima Trinità, situata nel centro storico di Potenza, Elisa Claps venne ritrovata morta il 17 marzo del 2010. Ad ucciderla fu Danilo Restivo, il 21enne che all’epoca nutriva interesse per lei.
Ad esprimere tutta la propria indignazione, dopo il dolore straziante per l’omicidio della ragazza, è stata proprio la famiglia Claps. “Prendiamo atto ancora una volta dell’assoluta mancanza di rispetto e dell’arroganza del vescovo Ligorio che ieri ha celebrato Messa nella chiesa della Trinità”, scrive Gildo, il fratello di Elisa.
Dopo l’uscita della fiction “Per Elisa”, milioni di persone hanno preso consapevolezza del dolore che ha macchiato la famiglia di Elisa Claps. “Anziché il silenzio, come aveva peraltro indicato Papa Francesco, la Curia potentina sceglie ancora una volta la rimozione di quanto accaduto“, chiosa la famiglia.
“Una preghiera la rivolgo io a quanti entreranno ad ascoltare le funzioni religiose: fermatevi a leggere la targa che celebra le virtù di Don Mimi Sabia e respirate a fondo il messaggio ipocrita che risuona in quella chiesa”, conclude.
Filomena Iemma: “Sacrificata come un agnello”
Già quando è venuta a conoscenza della riapertura della Chiesa, la mamma di Elisa Claps, Filomena Iemma, aveva dichiarato: “Io non è che sono contraria, ho detto che avrebbero potuto riaprirla tranquillamente, però ci sono tre cose che vogliono vengano rispettate, anche per onorare Elisa”.
Per la donna, sua figlia è stata “sacrificata come un agnello sull’altare. Potete dire tutte le messe che volete, però nell’orario in cui è morta Elisa, dalle 11 alle 13, non si devono celebrare; poi vorrei che venisse fatto qualcosa di bello per Elisa, come un museo o un centro antiviolenza”.
Infine, Filomena chiede che “in quella chiesa non si devono più celebrare sacramenti, dal battesimo alle cresime fino a matrimoni e funerali. Ci sono tante chiese, non è necessario che dovete celebrali là”.