Elly Schlein non parteciperà alla manifestazione contro il riarmo Ue a Roma: il “compromesso” per mantenere l’equilibrio all’interno del Pd.
Elly Schlein non parteciperà alla manifestazione contro il piano di riarmo dell’Unione Europea, in programma sabato 21 giugno a Roma. La sua assenza è stata “giustificata” e dal Nazareno si affrettano a sottolineare che “qualcuno del Pd ci sarà” comunque alla manifestazione promossa da centinaia di sigle pacifiste.
La situazione all’interno del partito è tesa per la segretaria dem, soprattutto nel tentativo di evitare nuove tensioni con l’ala riformista. Intanto, Carlo Calenda prende le distanze e chiude con “l’infrequentabile” campo largo.

Elly Schlein “diserta” la piazza contro il riarmo Ue: il motivo
Elly Schlein non sarà fisicamente presente alla manifestazione contro il piano di riarmo europeo, come riportato da Il Fatto Quotidiano, organizzata da numerose realtà pacifiste, alla quale parteciperanno leader come Giuseppe Conte del M5s, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra.
La segretaria Pd sarà ad Amsterdam per un incontro già programmato con Verdi e socialisti europei. Dal suo staff chiariscono che non si tratta di una fuga dalla piazza: “La posizione del partito e di Elly è sempre stata chiara e sempre la stessa: sì a una difesa comune europea, no al riarmo dei singoli Stati, quindi la gran parte dei contenuti della piattaforma della piazza è perfettamente in linea con quello che diciamo“.
Un modo per mantenere coerenza con la linea ufficiale, senza però creare malumori interni. Infatti, pur non aderendo ufficialmente al corteo, il partito non si smarca del tutto: “Qualcuno del Pd ci sarà“.
Il “compromesso” per evitare delle fratture dentro il Pd
La linea presa dal partito guidato da Elly Schlein, secondo Il Fatto Quotidiano, è anche un segnale verso l’ala più moderata del partito, quella dei cosiddetti “riformisti” dem. Un’adesione ufficiale alla manifestazione avrebbe rischiato di creare nuove tensioni. Questa componente del Pd, infatti, ha accettato la richiesta di una “radicale revisione” del piano Ue, ma non si riconosce nello slogan del corteo che chiede un “no” secco al RearmEu.