La segretaria del Pd Elly Schlein nella sua intervista a Vogue ha svelato di avere un’armocromista personale.
Una notizia insolita per la segretaria del Pd quella del servizio fotografico per Vogue Italia. Elly Schlein e le sue foto sono apparse proprio il giorno del 25 maggio sul sito della rivista di moda più importante del mondo. Il servizio accompagna la lunga intervista fatta dalla leader dem in cui ha rivelato alcune curiosità.
«Le mie scelte di abbigliamento dipendono sicuramente dalla situazione in cui mi trovo», spiega Elly, che continua: «A volte sono anticonvenzionale, altre volte più formale. In generale dico sì ai colori e ai consigli di un’armocromista, Enrica Chicchio» rivela Schlein. La “consulente di immagine” di Shlein, che si fa pagare 140 euro online, offre consulenze per l’analisi del colore.
“L’Armocromia è il primo step della consulenza d’immagine. Ha l’obiettivo di trovare la TUA palette colori valorizzante in completa armonia con le tue caratteristiche cromatiche” spiega. Va molto di moda oggi questo tipo di consulenza nella scelta dell’abbigliamento e nella comunicazione per valorizzare l’immagine di una persona. Non ce lo si sarebbe aspettato forse dall’anticonformista segretaria del Pd.
I gusti musicali e cinematografici della segretaria del Pd
Ma non è l’unica rivelazione di Schlein. Nell’intervista svela che suona il piano da quando aveva 5 anni e ha suonato da ragazza la chitarra elettrica. I suoi gusti musicali si aggirano sulla musica indie come i “Mumford & Sons, i Radiohead e i canadesi Rural Alberta Advantage – una loro canzone, Four Night Rider, mi dà sempre la carica.”
Proprio su questa canzone racconta che ai tempi dell’università, dopo una nevicata ha deciso di legare il cellulare a una pentola e la pentola alla finestra e iniziare a filmare mentre suona questa canzone nella neve “facendo cose pazze. Quel video ce l’ho ancora, mi piace riguardarlo”.
Cinematograficamente Schlein si dichiara «onnivora» rivelando di aver amato molto «il cinema di Kim Ki Duk, regista coreano purtroppo scomparso con il Covid. La mia formazione è legata alla frequentazione del Festival del Cinema di Locarno e l’anno che arrivò il suo film Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera io ero nella giuria giovani: l’abbiamo premiato. Il suo è un cinema molto delicato, denso, con una fotografia intensa. Tra gli altri preferiti ci sono i film di Tarantino, di Ken Loach e i classici del cinema italiano – come L’armata Brancaleone – che guardavo in casa grazie alla collezione di videocassette di mio babbo».