È stato reso noto il contenuto dell’audiocassetta consegnata all’Ansa a meno di un mese dalla scomparsa di Emanuela Orlandi.
Il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi è uno dei misteri più oscuri e complessi mai avvenuti nel nostro Paese. Ancora oggi si cerca di far luce sulla vicenda della 15enne vaticana scomparsa nel 1983 ma senza risultati. In queste ore è stato svelato tramite concessione di Pietro Orlandi a Il Fatto Quotidiano, il contenuto dell’audiocassetta consegnata all’Ansa a meno di un mese dal giorno della sparizione della ragazza.
Emanuela Orlandi, gli audio nella cassetta
Come detto, Il Fatto Quotidiano, su concessione di Pietro Orlandi, ha condiviso parte del contenuto di una audiocassetta consegnata all’Ansa a meno di un mese dalla scomparsa di Emanuela Orlandi. Un nastro gemello era stato ricevuto dal Vaticano. All’interno di questa cassetta, nel Lato A si sentono delle voci maschili che chiedono la liberazione dell’attentatore del Papa, Alì Agca, in cambio di Emanuela , nel Lato B, si sente la voce di una ragazza che prova fastidio, dolore, si lamenta, probabilmente a seguito di torture.
Il contenuto della cassetta è davvero molto forte: “Fa male“, si sente. “Basta, mi sento male”, dice ancora la voce di una ragazza che sembra fare anche dei riferimenti al sangue. “Dio, perché?”. In alcuni passaggi sembra che la voce della ragazza sia quasi bloccata, forse perché imbavagliata. “Per favore, mi lasci dormire adesso?”. Proprio in questo passaggio il padre di Emanuela, Ercole Orlandi, l’unica ad averla ascoltata all’epoca, avrebbe sempre dichiarato di aver riconosciuto la figlia.
I dettagli
Oltre al padre di Emanuela Orlandi ad ascoltare tale nastro, all’epoca, erano stati gli agenti del Sismi che in un rapporto sul caso aveva dichiarato che la ragazza che stava parlando sembrava essere “sottoposta a stimolazioni dolorose di intensità variabile e progressivamente crescente”. Non solo. Secondo gli esperti, la voce della ragazza sul nastro corrisponderebbe “a quella di Emanuela”.
Come sottolineato da Fanpage, va detto che, nonostante tutto questo, qualche giorno dopo, al padre della giovane era stato comunicato che si trattava di spezzoni di un film po**o, messi insieme da un mitomane. L’audio pubblicato in queste ore da il Fatto Quotidiano risalirebbe ad un ritrovamento di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, nel 2016, ad indagini chiuse e adesso si troverebbe all’interno di un cd.