Emanuela Orlandi, l’inquietante indizio dell’Amerikano: “Era innamorata di Alberto…”

Emanuela Orlandi, l’inquietante indizio dell’Amerikano: “Era innamorata di Alberto…”

Emanuela Orlandi e l’enigma dell’Amerikano: come sapeva dell’intima relazione con Alberto, il giovane militare?

Un mese dopo la sua sparizione di Emanuela Orlandi, un uomo – che in seguito verrà soprannominato l’Amerikano – contattò telefonicamente la famiglia della giovane, affermando di essere il rapitore della ragazza.

La sua telefonata, riportata da Affaritaliani.it, fu caratterizzata da un dettaglio estremamente personale e sconosciuto ai più.

A tua ragazza piace un ragazzo di nome Alberto che ora fa il militare“, disse l’uomo testualmente, fornendo un’informazione che sembrava appartenere a una cerchia ristretta di persone vicine alla vittima.

Caso Emanuela Orlandi: la cotta segreta per Alberto

L’indizio fornito dall’Amerikano si rivelò veritiero. Emanuela Orlandi, infatti, aveva una cotta per Alberto, un giovane di 19 anni e suo compagno di musica.

Il giovane, al momento della scomparsa, stava svolgendo il servizio militare a Orvieto. La madre della ragazza confermò di essere a conoscenza di questa simpatia.

Le indagini condotte dai carabinieri portarono all’interrogatorio di Alberto il 20 luglio 1983, durante il quale il giovane rivelò un dettaglio che sollevò ulteriori domande.

Sebbene fosse di stanza a Orvieto – la sera del 22 giugno – giorno della scomparsa di Emanuela, si trovava a Roma in licenza. Il Giallo, Cairo Editore, ha pubblica i dettagli in esclusiva (con i verbali dell’epoca).

Ero partito da Orvieto alle 17.30 e sono stato dai miei genitori a Ostia“, spiegò. Più tardi quella sera, alle 22.30, si era recato all’ospedale militare Celio per un problema dermatologico e vi rimase ricoverato per due notti.

Chi era l’Amerikano e cosa voleva ottenere?

Le informazioni in possesso dell’Amerikano non sembravano essere alla portata di chiunque. L’uomo conosceva particolari intimi della vita di Emanuela Orlandi e di Alberto.

Ma chi era veramente questo uomo misterioso? E quale poteva essere il suo scopo nel fornire informazioni che, sebbene vere, non aiutavano a chiarire il mistero della scomparsa, ma anzi creavano ulteriori confusioni?

L’ipotesi che l’Amerikano fosse un conoscente stretto della ragazza scomparsa, o addirittura un familiare, non può essere scartata a priori.

Tuttavia, resta il dubbio sul motivo per cui abbia scelto di farsi avanti con una telefonata che non contribuiva a fare luce sul caso, ma piuttosto sembrava destinata a depistare le indagini.

Comunque io e l’Emanuela non eravamo fidanzati (…) Forse l’Amerikano sapeva anche di questo passaggio a Roma proprio la sera della scomparsa di Emanuela e ha provato a incastrarlo, gettando ombre e sospetti su di lui?“, si domanda oggi Alberto, interpellato dal settimanale Giallo.