Si torna a parlare del misterioso fascicolo che potrebbe riguardare la sparizione di Emanuela Orlandi. Monsignor Pagani esce allo scoperto.
Alla ricerca della verità su Emanuela Orlandi. Non solo la Commissione d’Inchiesta sul caso e le parole di Papa Francesco nella sua autobiografia, adesso si è tornati a parlare anche del “famoso” fascicolo che sarebbe stato portato sulla scrivania di Benedetto XVI. A dare la sua verità è stato monsignor Pagano, prefetto dell’Archivio apostolico vaticano, nel corso della trasmissione ‘La Torre di Babele’ su La7 con Corrado Augias.
Emanuela Orlandi, parla monsignor Pagano
Nella puntata di lunedì 18 marzo de ‘La torre di Babele’, il programma condotto da Corrado Augias su La7′, c’è stato modo di assistere all’intervento di monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio apostolico vaticano.
Nel corso della trasmissione, dal titolo emblematico ‘I segreti del Vaticano’, Pagano ha avuto modo di soffermarsi anche sul caso Emanuela Orlandi.
In modo particolare l’uomo ha parlato di quelle che potrebbero essere state le carte di cui è venuta in possesso la giustizia del Vaticano: “In archivio non c’è pagina, riga su riga, neanche a immaginarlo. Anche perché è un fatto abbastanza recente rispetto ai nostri documenti”, ha dichiarato Pagano come sottolineato da Libero.
Al netto di questa precisazione, il prefetto dell’Archivio apostolico vaticano ha ricordato come la legale della famiglia Orlandi, la Sgrò, abbia spiegato al procuratore Diddi di aver “trovato numerose carte impolverate”, carte che, però, Pagano continua a ribattere che non ci siano: “Non so dove le abbia trovate”.
Il fascicolo misterioso
Diverso, invece, il discorso per quanto concerne quello che è diventato il “famoso fascicolo” su Emanuela Orlandi che sarebbe stato messo addirittura sulla scrivania di Benedetto XVI.
Pagano ha spiegato: “Io un fascicolo di Emanuela Orlandi so che esisteva, forse è quello che hanno visto sulla scrivania di Benedetto XVI. È il fascicolo dell’eco della stampa che Monsignor Scotti, che era archivista in segreteria di Stato mi mostrò”.
E ancora: “Appena uscì il nome del Vaticano per una ragazza scomparsa a Roma che poteva aver fatto tristemente chissà quale fine, il Vaticano fu bersagliato fu raccolto l’eco della stampa che fu portato al Papa. Ma io di altre cose non ho notizia che ci sia nessuna inchiesta. Comunque se il tribunale Vaticano dice di avere tante carte impolverate prima o poi penso che le faccia vedere”.