Caso Emanuela Orlandi: l’ex pm propone sia stata rapita a Sant’Apollinare con la complicità di Enrico De Pedis e don Pietro Vergari.
La misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi continua a sollevare interrogativi e nuove ipotesi, anche a più di 40 anni di distanza. La cittadina vaticana, scomparsa il 22 giugno 1983, rimane al centro di un intricato giallo irrisolto.
Recentemente, l’ex pm Giancarlo Capaldo ha presentato una nuova teoria che potrebbe gettare nuova luce sugli eventi di quel giorno.
Collegando, come riportato da Il Giornale, la sparizione della giovane a una delle figure più oscure della Roma degli anni ’80: Enrico De Pedis, noto come “Renatino”.
Una nuova ipotesi sul caso Emanuela Orlandi
Durante un’audizione davanti alla Commissione bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, Capaldo ha suggerito una possibilità finora poco esplorata.
“Un’ipotesi che si potrebbe non escludere è che Emanuela Orlandi sia sparita proprio nel complesso di Sant’Apollinare“, ha spiegato, secondo quanto riportato da Leggo.it.
Questa teoria si basa sulla presenza di due figure chiave: Enrico De Pedis e don Pietro Vergari. Nel 2005, un’anonima segnalazione a “Chi l’ha visto?” aveva sollevato sospetti sul collegamento tra il caso Orlandi e la cripta della basilica di Sant’Apollinare.
Suggerendo di indagare su chi fosse sepolto lì e sul “favore” che Renatino fece al cardinal Poletti. Tuttavia, quando la tomba fu aperta, si trovò solo il corpo di De Pedis, senza traccia di Emanuela.
Le dichiarazioni di Enrico De Pedis e don Pietro Vergari
Capaldo ha fornito ulteriori dettagli a sostegno della sua ipotesi. “Il prelevamento della Orlandi poteva essere fatto per strada ma sarebbe stato pericoloso, poteva invece essere fatto in Sant’Apollinare con una scusa qualsiasi“, ha detto l’ex pm.
Un ulteriore elemento a supporto di questa teoria proviene, come riportato da Il Giornale, ex amante di De Pedis.
La donna, infatti, aveva dichiarato di aver visto una ragazza con i capelli tagliati male, aggiungendo che De Pedis le avrebbe suggerito di ignorare l’accaduto.