Caso Emanuela Orlandi: il “ragazzo dell’Avon”, poliziotto in audizione

Caso Emanuela Orlandi: il “ragazzo dell’Avon”, poliziotto in audizione

Bruno Bosco fornirà una nuova testimonianza sul misterioso uomo della BMW verde legato alla scomparsa di Emanuela Orlandi.

Il caso Emanuela Orlandi continua a scuotere l’Italia a distanza di oltre 40 anni dalla sua scomparsa. Ora, nuove rivelazioni potrebbero gettare luce su quella tragica giornata del 22 giugno 1983. Bruno Bosco, ex Sovrintendente capo della Polizia, è stato chiamato a testimoniare giovedì 24 ottobre davanti alla commissione bicamerale d’inchiesta.

Il ruolo di Bruno Bosco nella scomparsa di Emanuela Orlandi

Secondo quanto emerso dalle sue dichiarazioni, Bosco afferma di aver visto una ragazzina, compatibile con la descrizione di Emanuela Orlandi, parlare con un uomo sulla trentina, con capelli biondi e radi descritto come il “ragazzo dell’Avon”. 

La scena si sarebbe svolta davanti a Palazzo Madama, nei pressi del Senato, quando una BMW verde chiaro si fermò nelle vicinanze. L’uomo misterioso si sarebbe avvicinato a Emanuela mostrandole un cofanetto verde (contenente presumibilmente dei cosmetici) con una lettera “A” sul coperchio. 

Successivamente, Bosco cambiò la sua versione parlando di un tascapane al posto del cofanetto.

Le incongruenze nelle testimonianze

La versione fornita da Bosco non è l’unica ad essere emersa in quegli anni. Un altro testimone, l’agente Alfredo Sambuco, ha affermato di aver visto una ragazza, simile ad Emanuela, parlare con un uomo davanti a una BMW scura

Anche Sambuco ha menzionato una borsa con prodotti cosmetici, dettaglio che poi è stato rimosso nella sua deposizione del 2002. Le sue dichiarazioni sono cambiate nel tempo, rendendo difficile capire la verità.

Chi era l’uomo della BMW verde?

L’identikit dell’uomo visto scendere dalla BMW è stato tracciato sulla base delle testimonianze di Sambuco e Bosco

L’immagine ha sollevato sospetti sulla possibile somiglianza con lo zio di Emanuela, Mario Meneguzzi, ma la famiglia Orlandi ha respinto con forza questa ipotesi. Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, continua invece a sostenere la pista inglese, secondo la quale sua sorella sarebbe stata rapita e trasferita a Londra, con il coinvolgimento dei servizi segreti.