Emanuele Pozzolo fa scena muta: novità dopo lo sparo a Capodanno

Emanuele Pozzolo fa scena muta: novità dopo lo sparo a Capodanno

La strategia difensiva di Emanuele Pozzolo dopo lo sparo di Capodanno sembra essersi palesta. Il deputato di FdI ha preso una decisione.

Lo sparo alla festa di Capodanno con Delmastro, la sospensione da Fratelli d’Italia e anche il porto d’armi ritirato. Sono giorni intensi per Emanuele Pozzolo dopo i fatti che lo hanno visto protagonista la notte tra il 31 dicembre 2023 e l’1 gennaio 2024. Ora, per il politico sembra chiara anche la linea difensiva. Le ultime novità, infatti, sembrano aver dato segnali in tal senso.

Emanuele Pozzolo, scena muta con i pm

Il caso dello sparo alla festa di Capodanno a Rosazza che ha coinvolto il deputato di Fratelli d’Italia, poi sospeso, Emanuele Pozzolo, continua a tenere banco.

Sebbene il politico aveva ripetuto nelle interviste rilasciate dopo la vicenda che avrebbe parlato soltanto con i giudici, pare che questo non sia accaduto.

Infatt, secondo quanto riportato da Open che cita Repubblica, quando la procura di Biella lo ha convocato per ascoltare la sua versione dei fatti, l’uomo si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Un diritto per un indagato, ma anche che lascia qualche dubbio vista, in teoria, la volontà del diretto interessato di voler spiegare esattamente la verità e le proprie ragioni.

Secondo Repubblica, Pozzolo davanti alla procuratrice Teresa Angela Camelio, accompagnato dal suo avvocato Andrea Corsaro, avebbe deciso di fare scena muta e di non rispondere alle domande.

La strategia difensiva

La scelta di non parlare e di non dare alcuna versione sulla vicenda di Capodanno parrebbe far pensare ad una chiara strategia di difesa, ovvero quella di non sbilanciarsi e scoprirsi.

Prima di tutto Pozzolo potrebbe attendere i risultati del test dello Stub e della polvere da sparo sugli abiti in modo da non doversi trovare a dover dare spiegazioni ulteriori o diverse.

In molte occasioni Pozzolo ha fatto capire la presunta dinamica dei fatti. La pista gli sarebbe caduta dalla tasca e un’altra persona l’avrebbe presa prima che partisse il colpo.

Lo sparo, come noto, ha poi colpito Campana al cui fianco vi era anche Pablito Morello, agente di polizia penitenziaria e caposcorta di Andrea Delmastro.