Cassa integrazione, via libera alla fruizione continuativa delle 18 settimane

Cassa integrazione, via libera alla fruizione continuativa delle 18 settimane

Emendamento sulla cassa integrazione nel dl Rilancio: via libera alla fruizione continuativa.

ROMA – E’ stato inserito nel dl Rilancio un emendamento sulla cassa integrazione. Il provvedimento prevede il via libera alla fruizione continuativa delle 18 settimane di Cig per i lavoratori che rischiano di trovarsi senza una copertura nel periodo estivo.

La norma consente alle aziende colpite dall’emergenza coronavirus di anticipare le 4 settimane di cassa integrazione, inizialmente previste per settembre-ottobre. La discussione sul decreto Rilancio continuerà nei prossimi giorni con la misura attesa in Parlamento a breve.

Lavoro&Welfare: “2.500 euro persi dai lavoratori in cassa”

Sulla cassa integrazione è stato fatto uno studio da parte dell’associazione Lavoro&Welfare, presieduta da Cesare Damiano, e citato da La Repubblica. “I numeri – ha detto l’ex ministro ai microfoni del quotidiano italiano – sono senza precedenti. Consideri che fino ad ora l’anno peggiore della cassa integrazione era stato il 2010 con 1 miliardo e 200 milioni di ore autorizzate. Nei primi cinque mesi di quest’anno abbiamo raggiunto il miliardo e 794 milioni di ore autorizzate. Rispetto allo stesso periodo del 2019 siamo a 1.441,22%. I territori produttivi sono quelli più colpiti con i lavoratori che in cassa integrazione hanno avuto un taglio di oltre 2.500 euro“.

Damiano: “All’appello mancano almeno altri 5 miliardi”

L’ex ministro chiede un nuovo intervento da parte del Governo: “Secondo noi all’appello mancano 5 miliardi per riuscire a coprire i lavoratori fino alla fine dell’anno. Una cifra basata su dati ancora incerti, che ipotizza un andamento calante della cassa a partire da maggio e un tiraggio superiore al 60%. Quel che mi sento di dire è che i soldi stanziati non basteranno. E sostenere, come fanno alcuni, che le risorse vadano spostate dalla cassa alla decontribuzione è un’idea sbagliata. Non bisogna mettere in contrapposizione l’esigenza di tutela dei lavoratori, necessaria da qui a fine anno, con la diminuzione del costo del lavoro a vantaggio dei lavoratori stessi“.