Corteo a Napoli per Gaetano, una delle ultime vittime delle baby gang: duemila persone in strada in segno di solidarietà.
Continua l’emergenza baby gang soprattutto a Napoli, dove la città si è mossa in segno di solidarietà per le vittime di questa ondata di aggressioni senza senso che Minniti ha paragonato agli attentati terroristici.
Corteo di duemila persone a Napoli: “Siamo tutti Gaetano”
Un corteo di circa duemila persone si è mosso questa mattina dalla periferia di Napoli per raggiungere la stazione della metropolitana di Chiaiano, dove la scorsa settimana è stato aggredito Gaetano, un ragazzo di quindici anni brutalmente pestato da un gruppo di coetanei. La vittima della violenza ha poi subito in ospedale l’asportazione della milza.
C’è aria di polemica al corteo, dove spiccano striscioni contro lo Stato, ritenuto colpevole di uno scarso controllo sul territorio. “Non è colpa di Gomorra, è colpa dello Stato“, recita uno degli striscioni più critici nei confronti delle autorità.
In molti hanno infatti provato a ricondurre l’origine dell’ondata di violenza a Gomorra, la nota serie televisiva che in qualche modo prova a fotografare uno spaccato della malavita napoletana. Inevitabilmente la serie televisiva ha creato nuovi idoli e modelli nelle menti – facilmente suscettibili – degli adolescenti, ma attribuire a una fiction tutte le responsabilità potrebbe non condurre da nessuna parte.
Napoli, come ogni altra città, ha bisogno della presenza e della protezione dello Stato.