Covid, in Cina scatta l’emergenza sanitaria per carenza personale

Covid, in Cina scatta l’emergenza sanitaria per carenza personale

L’emergenza Covid torna a colpire la Cina, dove c’è una forte carenza di personale. A Pechino arrivano medici da tutte le città.

Scatta l’emergenza sanitaria in Cina, dove il comparto della sanità è a corto di medici. Nelle farmacie invece i medicinali scarseggiano, e come era già successo nei primi periodi di Covid le persone sono inviate a rimanere – per quanto possibile – a casa per curarsi per non incorrere nel sovraffollamento delle strutture ospedaliere.  

La situazione a Pechino

Nella capitale della Cina, Pechino, la situazione è particolarmente critica. Il personale medico sanitario scarseggia e la situazione è talmente grave da dover richiedere l’intervento di personale specializzato proveniente da altre città.   

I media locali hanno riferito che tantissimi operatori sanitari sono giunti nella capitale cinese da province come Hunan (centrale), Jiangsu (orientale) e Shandong (orientale). A causa di una diffusione di massa del Covid-19 Pechino sta nuovamente sperimentando il sovraffollamento degli ospedali.  

Secondo quanto riferito dai media locali, sarebbero circa 160 gli operatori sanitari specializzati nei reparti di terapia intensiva giunti a Pechino da Changsha, il capoluogo della provincia di Hunan. Secondo quanto appreso anche altri specialisti delle province di Shandong, Jiangsu e Fujian sono già andati nella capitale o “lo faranno presto“. 

L’allarme Covid-19 non è finito: durante l’ultimo mese in Cina si sono registrati oltre 50 mila contagi rispetto ai 621 registrati il 20 novembre. A fronte di questo nuovo record, la capitale cinese, Pechino, ha optato per la chiusura di scuole e ristoranti affinché si possa circoscrivere – per quanto possibile – il propagarsi del Covid-19.   

Si tratta di un nuovo focolaio da Covid-19, manifestatosi nella capitale, Pechino. Nonostante le forze dell’ordine locali abbiano messo in atto la politica della “tolleranza zero” suscitando anche numerose proteste tra i cittadini, le misure restrittive non sono servite a contenere il propagarsi del virus.