L’UNICEF lancia un appello per fermare gli attacchi ai civili a Gaza, dove oltre 50 bambini sono morti in 48 ore.
Negli ultimi giorni, la situazione a Gaza è diventata ancora più tragica, con numerosi attacchi che hanno colpito anche dei bambini e il crescente allarme da parte dell’UNICEF.
Secondo Catherine Russell, direttrice esecutiva dell’UNICEF, oltre 50 bambini hanno perso la vita nel giro di appena 48 ore a causa dei bombardamenti su edifici residenziali a Jabalia.
“Questo è già stato un fine settimana mortale di attacchi nel nord di Gaza,” ha dichiarato Russell. L’organizzazione dunque lancia un grido d’allarme per l’emergenza umanitaria: “Solo nelle ultime 48 ore, oltre 50 bambini sarebbero stati uccisi a Jabalia“.
Tensione a Gaza: gli attacchi ai centri di vaccinazione
Non solo i bombardamenti stanno causando perdite civili, come riportato da Rai News, ma anche le strutture sanitarie sono state prese di mira.
Sabato scorso, un attacco ha colpito il centro di vaccinazione per la poliomielite a Sheikh Radwan. Ciò mentre i genitori portavano i bambini per ricevere vaccinazioni essenziali.
Secondo il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, sei persone, tra cui quattro bambini, sono rimaste ferite nell’attacco.
L’evento è stato particolarmente scioccante poiché si svolgeva in un momento di “pausa umanitaria” concordata per consentire la vaccinazione.
“Gli attacchi ai civili, compresi gli operatori umanitari, e a ciò che resta delle strutture e delle infrastrutture civili di Gaza devono finire,” ha dichiarato Russell. Aggiungendo che anche il personale UNICEF è sotto attacco.
Nella stessa area di Jabalia, infatti, un’auto di un’impiegata dell’UNICEF è stata colpita da un drone. In quello che sembra essere un attacco mirato mentre stava lavorando per la campagna di vaccinazione antipolio.
Il rischio per i bambini e l’appello dell’UNICEF
La crisi sanitaria si aggrava di giorno in giorno a Gaza, dove anche l’accesso alle cure di base diventa sempre più limitato.
La direttrice dell’UNICEF ha espresso preoccupazione per i rischi sanitari crescenti. Tra cui il pericolo di epidemie tra i bambini, già vulnerabili a causa delle condizioni difficili.
Russell ha sottolineato come a Gaza: “L’intera popolazione palestinese nel nord di Gaza, in particolare i bambini, corre il rischio imminente di morire a causa di malattie, carestia e dei bombardamenti in corso“.
L’UNICEF e altre organizzazioni internazionali chiedono urgentemente una cessazione delle ostilità per permettere l’accesso umanitario, consentendo la distribuzione di cibo, acqua, medicinali e vaccini.