L’allarme si concentra in Lombardia, ma si teme che il virus possa raggiungere anche allevamenti di maiali vicini.
Nelle ultime settimane sono stati intensificati i controlli per prevenire l’avanzata della peste suina, e per impedirne la diffusione negli allevamenti vicini alla Lombardia. Nella provincia di Pavia siamo già arrivati a 33.865 maiali abbattuti, ma gli allevatori devono fare i conti anche le proteste degli animalisti contro le uccisioni.
Allarme peste suina
La peste suina africana (Psa) è temuta soprattutto per la sua elevatissima contagiosità. Colpisce solo i suini e il virus è innocuo per l’uomo. Il problema coinvolge unicamente gli allevamenti, che nelle ultime settimane hanno assistito ad una crescita spropositata della malattia tra i maiali.
Per questo motivo, sono scesi in campo anche i Carabinieri nel tentativo di limitare i contagi ed evitare che il virus possa raggiungere anche allevamenti di altre province della Lombardia (al momento la più colpta) o di altre regioni confinanti.
Sono 172 i Comuni del Pavese dove sono vietate le movimentazioni di maiali. In provincia di Pavia sono stati individuati otto focolai: il primo è stato scoperto il 18 agosto scorso a Montebello della Battaglia, a cui se ne aggiungono altri a Zinasco, Domo e Sommo.
Uccisi oltre 33mila maiali: partono le proteste
Nella provincia di Pavia siamo già arrivati a 33.865 maiali abbattuti negli allevamenti in cui è stato riscontrato il morbo. Contro la decisione degli allevatori non sono mancati gli animalisti che hanno organizzato proteste nel rifugio “Progetto Cuori Liberi”, sgomberato oggi dalla Polizia.
“Gli attivisti sono stati portati via di peso dalle forze dell’ordine, molti sono stati picchiati con tirapugni e manganelli, alcuni fatti salire sulle camionette della celere e portati via senza rispettare i protocolli di sicurezza e sanificazione”, fa sapere la Rete dei Santuari di animali liberi in Italia.
Undici associazioni, tra cui l’Enpa e la Lav, hanno chiesto l’intervento del Commissario straordinario per la peste suina e dei responsabili di settore del Ministero della Salute, della Regione Lombardia e dell’Ats di Pavia, nonché del sindaco di Zinasco.