Emergenza siccità: a rischio energia elettrica
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Emergenza siccità, a rischio l’energia elettrica in alcune zone d’Italia: ecco quali

fiume po siccità

Il ministro Musumeci lancia l’allarme e chiede alla premier di istituire una task force per affrontare l’emergenza siccità.

La siccità prolungata può portare il rischio di stop dell’energia elettrica e alla necessità di ricorrere al razionamento dell’acqua. Secondo il ministro della Protezione civile Musumeci ormai la siccità non è più un fenomeno raro, ma come abbiamo visto anche quest’estate sta diventando sempre più una calamità. “Serve un Piano di emergenza che comprenda interventi normativi e strutturali” ha detto aggiungendo che chiederà alla premier Giorgia Meloni una task force per l’emergenza.

Al nord è allarme per l’inverno senza piogge e si teme per le coltivazioni in campagna e per l’eccesso di smog nelle città. Sulle Alpi c’è il 53% di neve in meno. In provincia di Biella l’amministrazione comunale ha già chiesto ai cittadini di evitare di lavare le auto. Ma l’allarme non è solo al nord ma anche in Lazio dove si teme per fiumi e laghi. Inoltre le gelate nei campi rischiano di provocare danni che ammontano a circa 250 milioni di euro. A Torino il Po ha una portata inferiore del 70% rispetto alla media storica. La percentuale di riempimento del Lago di Garda è al 35%. Quella del Lago Maggiore è al 38%.

fiume po siccità
fiume po siccità

Acqua ai minimi: “bisogna intervenire prima che sia troppo tardi”

Numeri che spaventano e obbligano ad un intervento d’urgenza per far fronte a questa mancanza di piogge strutturali. Le riserve idriche mostrano un deficit del 55% rispetto allo storico. Già a dicembre la Regione Lombardia ha chiesto ai gestori idroelettrici e agli enti regolatori dei grandi laghi (Maggiore, Como, Iseo, Idro e Garda) di trattenere acqua il più possibile. La situazione è destinata ad aggravarsi anche in Trentino dove le grandi riserve idriche per l’agricoltura e la produzione idroelettrica sono in difficoltà.

Oggi in Consiglio dei ministri il ministro Musumeci chiederà la formazione di una task force per il rischio razionamento dell’acqua e dello stop all’energia elettrica. Intervistato da La Stampa ha dichiarato che “Si potrebbe vigilare l’uso dell’acqua potabile per usi non domestici nelle zone critiche. L’eventuale razionamento è comunque una scelta dei sindaci e dei presidenti di regione. Naturalmente è un rimedio estremo, di cui si potrà fare a meno se piove a breve”.

Per quanto riguarda alle soluzioni nel medio-lungo periodo si potrebbe pubblicare un bando per realizzare “laghetti aziendale” dove accumulare l’acqua piovana. In Italia, secondo il ministro, utilizziamo solo l’11% dell’acqua che cade durante un anno. Inoltre bisogna intervenire con la manutenzione di dighe e nelle reti idriche urbane. Secondo Musumeci dobbiamo smettere di inseguire il miracolo della pioggia che non arriva ma bisogna intervenire prima che sia troppo tardi. “Non è la danza della pioggia che risolve i problemi” ha detto.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 23 Febbraio 2023 13:26

Pace in Ucraina? Oggi l’Onu vota una nuova risoluzione

nl pixel