Emergenza siccità: stop uso dell’acqua

Emergenza siccità: stop uso dell’acqua

Governatori e sindaci attuano il piano d’emergenza per la crisi idrica e tagliano gli sprechi.

Governo e Protezione civile stanno lavorando insieme alle Regione e ai Comuni per far fronte a questa emergenza idrica provocata dalla forte siccità. In molte regioni non piove da mesi, i fiumi come il Po sono prosciugati e sta aumentando il cuneo salino per l’irrigazione. Una situazione che tende a peggiorare ed espandersi anche verso sud. Ora si stanno definendo le misure concrete per lo stato d’emergenza. L’acqua inizia a mancare.

Il presidente del Friuli Fedriga ha detto che per il futuro dobbiamo considerare la siccità un fenomeno ricorrente. Anche il presidente del Piemonte, regione finora più colpita, ribadisce che serve uno stato di emergenza per avere anche una regia nazionale e candida la sua regione. Ma di questo stato di emergenza rimane scettico il lombardo Fontana che crede che i problemi non si risolvano in questo modo, anzi.

Anche le regioni che non si trovano ancora in emergenza idrica stanno prendendo provvedimenti per evitare sprechi. Tutte le regioni, da nord a sud stanno razionalizzando l’uso dell’acqua e vietandone un uso diverso da quello “alimentare, domestico ed igienico”. In primis, l’embargo dell’acqua ludica, soprattutto dei parchi di divertimento. Nel mirino ci sono chiusure di piscine, parchi di divertimento, fontane monumentali ma per evitare questo bisogna fare un uso più consapevole.

Fontana di Trevi Roma

Le regioni del centro sud si muovono in anticipo contro lo spreco dell’acqua

L’appello a non sprecare acqua vale sempre e in un momento come questo è doppio: cercare il più possibile di limitare i consumi idrici e domestici”, ha dichiarato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. Anche nel Lazio il presidente Zingaretti ha chiesto ai sindaci di adottare misure preventive per il risparmio idrico. Si pensa alla chiusura di fontane pubbliche e garantire l’approvvigionamento di acqua potabile con autocisterne nei quartieri della fascia sud- est della Capitale.

A Vicenza un’ordinanza vieta di utilizzare l’acqua per lavare piazzali, vialetti e autoveicoli o per alimentare fontane, zampilli e piscine. Tra le sei del mattino e mezzanotte non si potranno innaffiare giardini e orti e si dovranno ridurre i consumi domestici ai soli usi potabili ed igienici. Anche la Campania si è mossa in tempo. “Dobbiamo gestire la risorsa acqua in maniera intelligente: la Regione sta preparando un piano per realizzare invasi collinari che si aggiungeranno alla diga di Campolattaro, che è il più grande investimento che facciamo, con l’obiettivo di essere come Regione pienamente autonomi dal punto di vista della risorsa idrica sia per le forniture alimentari sia per gli usi agricoli industriali” ha annunciato il presidente De Luca.