Ruby, Fede su assoluzione Berlusconi: “Solo io ho perso tutto”

Ruby, Fede su assoluzione Berlusconi: “Solo io ho perso tutto”

Dopo l’assoluzione di Berlusconi nel caso Ruby ter interviene Emilio Fede: “Otto anni ai domiciliari senza aver fatto nulla”.

Silvio Berlusconi è stata assolto dall’accusa di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza nell’ambito del processo Ruby ter. Nella giornata di ieri, 15 febbraio 2023, era attesa davanti ai giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano la sentenza sul caso di Silvio Berlusconi: sentenza che è arrivata è che ha visto l’assoluzione dell’ex Presidente del Consiglio in quanto, secondo i giudici, “il fatto non sussiste”. 

Durante le indagini l’attuale leader di Forza Italia venne posto sotto processo, ma nel 2015 venne assolto dall’accusa di concussione e prostituzione minorile. Implicati nel caso anche volti noti come quello di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione.    

Emilio Fede: “8 anni ai domiciliari senza aver fatto nulla”

Il caso Ruby ter è tornato ad interessare i media, ed in questo frangente anche Emilio Fede, direttamente coinvolto nella vicenda, è intervenuto. “Mi stanno telefonando da tutte le parti, ma che vogliono?”. Sono queste le parole di Emilio Fede. 

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Ad Emilio Fede era stata inflitta la pena di 4 anni e 7 mesi per induzione della prostituzione tra le altre condanne, che vanno dalla bancarotta alla diffamazione aggravata. Ma ad oggi l’Emilio non può far altro che rassegnarsi. “Mi sono fatto 8 anni ai domiciliari senza essere colpevole di nulla”. Le parole del 91enne compaiono in un’intervista rilasciata a La Stampa. 

“Sono molto contento che lui sia stato assolto. Mi chiedo invece perché io sono stato calpestato fino alla fine. Soprattutto sono contento per tutti quelli che sono contenti, la sua famiglia, i suoi amici…”. E per quanto riguarda i rimpianti, per Fede “non è proprio così. Mi chiedo: io ho perso tutto, licenziato, sbattuto fuori dall’ufficio in tre minuti. Perché? A chi dovevo fare spazio? A chi davo fastidio?” 

Il racconto delle serate

“Le cene a cui ho partecipato io si concludevano a mezzanotte, poi io uscivo, andavo all’edicola di piazzale Loreto a prendere i giornali, leggevo le prime pagine e telefonavo al Cavaliere per fargli il resoconto. Mai visto scene strane, eppure a cena ci andavo spesso, eh? Mai visto nulla, io ero solo un giornalista amico”, dice Emilio Fede a La Stampa.